28 marzo 2008

12/12/1969

A proposito,
un amico che era alla presentazione di Genna, mi scrive:

"e mentre guardavo per l'ultima volta il tuo oggetto del desiderio,
quel giuseppegenna dalle grandi occhiaie grigie,
taglio di capelli austero e scuro in volto,
modesto e gentile, nascosto da un giaccone blu, un prete,
"ancora un prete" avrebbe detto Bunuel
"e manco di campagna",
ho risentito quel tuo "Marcello!"
e allora sì che la pagina si è aperta, altro che imbianchini austriaci"

Che dire se non che un Marcello urlato
a casa mia fa tanto dolce vita, lei e la sua fottuta fontana...
perciò fa tanto negozio della mia cara mamma
e mi dispiace che devo stare lontana dalla sua dolce vita padana...
Fortuna che un paio di occhiaie
mi consola più di una tazza di latte caldo
specie se chi ce le ha
è nato mentre scoppiava una bomba in una piazza
che guarda a caso centra sempre con una cazzo di fontana.

E' la vita che è una fontana,
non la dolce,
non la piazza.
Comunque è assodato,
ho un debole per le occhiaie,
vero Domenico?

il cielo sopra Trastevere


Non ha la voce grossa che ci si aspetterebbe da quel volto scuro di latino d'origine siciliana.
Non stringe gli occhi da severo controllore del mondo quando ascolta gli altri,
ma li sgrana, come fanno i bambini davanti alle gelaterie in estate.
Non è prepotente come i suoi libri.
Non è miserabile come vuol dare d'intendere.
E' il contrario di quello che ti immagini.
Con quell'aria da cameriere cinese
annuisce e inchina il collo leggermente,
ma lo so che finge d'essere dimesso.
Non può essere altrimenti.
Ieri sera la "persona" che incarna Giuseppe Genna
presentava il suo Hitler a Trastevere.
La persona e il suo "non-romanzo".
Il romanziere e la sua "non-persona" riportata ai giorni nostri.
L'orrore e il vuoto descritti come la cronaca di un diario asettico e ascetico.
Ho una sua dedica che serbo con orgoglio, scritta a minutissimi caratteri.
Ha la grafia dei timidi.
Ma non ci credo proprio che lo sia.
Come non credo che quell'aria da cameriere cinese che annuisce
sia farina del suo sacco.
Sono certa che a fidanzarsi con le attrici (lui lo è con Federica Restani) poi si finisca a recitare per stare al passo
anche se non si è mai neppure lontanamente mai pensato
di fare l'attore.
Mi piace immaginarlo quando litiga con la fidanzata
con un'aria da parvenu che si cuce addosso per l'occasione
come un cappotto di cachemire
della migliore sartoria italiana.
Lui che fa parte di un'altra migliore categoria:
quella della narartiva italiana.
Classe 69.
La classe non è acqua, eh no...
anche se ieri sera su di noi ne pioveva a catinelle.
Non era solo quella che cadeva dal cielo sopra Trastevere
era la classe di Genna
che adesso posso dirlo:
altro che cameriere cinese,
piuttosto un barone che non è rampante
ma la cui nobiltà trapela dalle spalle che nonostante siano incurvate
celano ali pronte a far spiccare il volo,
ma non a lui, a te.