16 agosto 2012

nemmeno questi fiori azzurri

Ho visto coppie litigare e lasciarsi al chiosco di Villa Borghese per colpa di una macchia di cioccolato scivolata su pantaloni bianchi di lino.
Ho visto bambini prendere schiaffi dalle madri per essersi fermati a guadare impietositi i barboni accalcati vicino alla Stazione Termini.
Ho visto ragazze piangere tutta la notte sotto finestre dei Parioli dalle luci spente e nel buio ragazzi ridere e torcere con le mani i preziosi tendaggi di famiglia.
Ho visto altre ragazze urlare isteriche e mandare affanculo intere compagnie sedute accanto alle fontane di Piazza Navona per colpa di un unghia col french spezzatasi contro il travertino.
Ho visto turiste svedesi al Pigneto rincorse da uomini con la lingua fuori non per il caldo che sono gli stessi uomini che una volta erano i ragazzetti che andavano con Pasolini.
Ho visto falò di notte verso Tor Bella Monaca dove solo dio sa cosa bruciavano e un fumo denso e acre riempire i polmoni di giovanissime albanesi in zoccoli altissimi che si bisbigliavano nelle orecchie poco più in là.
Ho visto cani abbandonati per strada con al collo targhette impreziosite da strass e nomi di attori di Hollywood impresse sopra.
Ho visto me allo specchio stamattina e mi son detta: è ora di andarsene via per un pò.

03 giugno 2012

La terra trema


Questo sorriso è roba di Modena.
Mia cugina va dicendo che va tutto bene.
- Uno squasso e via, poi vita nuova!
E sospira.
- Oh, l'altalena non è mai dondolata così a meraviglia!
Mentre lo dice le si smeriglia il cuore, ma son belle le sue scintille.
Tutto il resto son davvero noccioline.

17 febbraio 2012

Gli schiaffi mai dati

Sono stata bambina tra bambini che non lo erano.
Alle elementari avevo un compagno di scuola che a dieci anni aveva la pistola. In bagno durante la ricreazione la mostrava agli amichetti e si faceva grande assai.
Era grande, grande nel peggior dei termini.
Gli altri bambini lo ammiravano e ben presto alcuni riuscirono ad avere anche loro una pistola.
Si era sparsa la voce che c’era un signore che ti poteva regalare una pistola a patto che tu poi facevi qualche lavoretto per lui. Io li sentivo in bagno questi discorsi, di là dal muro.
Mi piaceva spiare i discorsi dei maschi mentre mi sistemavo i nastri rosa tra i capelli riflessa nello specchio. Mi fissavo e facevo le smorfie e mi chiedevo se anche io avrei potuto avere una pistola o se era solo una cosa per maschi.
Avevo nove anni. O capivo poco o capivo troppo, nessuno mi ha mai detto come stavano le cose.
So solo che ne parlai con mio fratello più grande, che con mia madre non tenevo il coraggio. Mi diede uno schiaffone che mi fece cadere a terra. Me lo ricordai tutta la vita.
Io ceffoni così a mio marito non ne ho potuti dare. Ma solo per una questione di rispetto, che l'istinto ce l'avrei avuto. A mio figlio sì, finchè era piccolo, ma ora so che sono serviti ben a poco. Sempre per quella faccenda delle pistole.
Ho capito che è questa la differenza tra i maschi e le femmine: dare schiaffi alle femmine serve. Ai maschi no.

30 gennaio 2012

e questo l'hai imparato ai tuoi corsi di tango?


- Sei in ritardo di un’ora.
- Aspettavo smettesse di piovere.
- Piove da ore. Come puoi pensare che smetta per te, solo perché in otto anni non sei riuscita a convertirti agli ombrelli?
- E’ così bello passeggiare sotto la pioggia.
- Sì, poi ci manca che cantiamo.
- ...ti sei poi deciso a vedere quel film. Senza di me.
- Non hai niente di meglio da dirmi dopo tutti questi anni?
- Non so, non mi viene in mente niente di sensato.
- Cosa mi diresti se fossi uno che hai conosciuto stasera?
- Che sei bello.
- Ti fa piacere rivedermi?
- Non tanto.
- La prossima volta andrà meglio.
- Ci sarà una prossima volta?
- Perché non dovrebbe esserci?
- Perché potrebbe non esserci.
- Sei una donna intelligente.
- Ti ha sempre fatto comodo pensarlo.
- Non fare così. Perché devi rovinare tutto?
- Non c’è niente da rovinare.
- Poteva essere una bella serata.
- Una bella serata? Ma se siamo solo due sopravvissuti.
- Sei sempre quella.
- Sono sempre stata me stessa. Tutto qua.
- Allora adesso baciami, ti prego.