31 dicembre 2007

lemony snicket


Mentre Ester se n'è partita per un viaggio attraverso gli anni '60
su di un Greyhound che attraversa l'America
vestita come la ragazza di Lemony Snicket
look che tanto le si confà,
Alice se ne è rimasta a casa
con la broncopolmonite
a leggere libri che si era ripromessa da tempo di leggere
e a guardare il cofanetto, che le hanno regalato per Natale,
con tutte le tre stagioni di Dr.House.
Ogni tanto si mandano un sms
anche se entrambe odiano il cellulare
ma è giusto per sapere se tutto procede avanti e indietro.
Alice verso il 2008
dando un bacio a Dr. House sullo schermo del televisore
che le ha curato i polmoni e l'ottimismo
durante queste feste,
Ester sempre più verso gli anni '50...
lei allo scoccar di questa mezzanotte
entrerà nel favoloso 1959
sfrecciando sulla Route 66
a suon di brindisi con un sosia di James Dean
suo vicino di sedile,
beata lei...

09 dicembre 2007

mammaroma


Come faccio a spiegare
a chi mi guarda allibito
pensando io sia distratta e vacua
che quando guardo il vuoto davanti a me
sto lavorando?

Roma brucia
ma nel frattempo l'orchestra di Nerone suona da Dio...

Orson Welles, scusa se è poco.
Rivoltati comodo, hai pur sempre ottimi vicini di tomba.

06 dicembre 2007

amarcord


Ormai ci avevo rinunciato.
Pensavo di non potercela fare.
Mi ero rassegnata da anni alla mia condizione.
Invece oggi è un giorno memorabile
perchè ho scoperto che anche io posso.
E' successo addirittura in fretta,
quasi all'improvviso.
Però quando ho cominciato è come se mi sentissi
che oggi sarebbe stato diverso.
Dopo ho pianto dalla gioia.
Mi ha avvolto un senso di liberazione.
Il peso sullo stomaco si è come disciolto.
Ho guardato la mia foto appesa al muro,
e ho gridato: "Che stronza! allora mi hai fregato per tutti questi anni!"
Erano mesi che non piangevo per qualcosa di sensato,
che non fossero le solite stronzate
come una storia d'amore che finisce o una colica di reni.
Oggi piango perchè sono felice.
Ed è il più bel piangere.

04 dicembre 2007

vento cammina con me


Me ne sto qui piegata su un tavolaccio anni '70
con sulle spalle un bozzolo di illusioni e parole scritte sul vento
e addosso maglioncini degni delle protagoniste di Twin Peaks.
Mi brucio gli occhi e mi storgo la schiena
aspettando che il bozzolo si dischiuda
e mi conceda di divenire, se non una farfalla almeno una falena.
Scrivo un film
che probabilmente la gente, nei cinema guarderà,
piluccando brustulli o pop corn,
mentre si sarà dimenticata il cellulare acceso
e mentre bacerà qualcuno di fianco.
Gente che quando uscirà dalla sala
rincorrerà un improbabile pub
e le sue birre e i suoi hamburger al piatto,
cosicchè, le parole tornino al vento.
Poi forse ci sarà qualcuno che ci penserà almeno un quarto d'ora
nelle arene estive
e nei piccoli cinema di provincia
quelli dove si crogiola la nicchia.
A volte penso che questo lavoro non si discosti un granchè
della preparazione di un hamburger al piatto
che è indispensabile per non morir di fame.
Già, almeno per quei pochi per cui il cinema
è per non morire e basta.

27 novembre 2007



Già dall’inizio.
Mi vesto elegante ed esco con lui e con le scarpe nuove col tacco.
Avrò un passo poco andante e molto rumoroso,
tic tac tic tac...
ma la gente che s'affolla sui sampietrini del centro non lo udirà.
Penseranno io non sia una commessa.
Crederanno sia un'artista.
Solo perchè cammino di fianco a lui.
Qual meraviglia. Anche se non è vero, adorerò dare quell’idea.
Chi se ne frega delle vesciche che avrò a fine serata.
Saranno pienamente meritate.
Le mostrerò con vanto.
Domani, alle mie colleghe dell'Oviesse.

26 novembre 2007

come criceti padani


Ero l'unica femmina.
Ero la quinta di sette fratelli.
Niente battute sulle sette spose, please.
Mio padre morì pochi mesi dopo la nascita dell'ultimo figlio. Sennò forse ne sfornava qualcun'altro.
Mia madre si mise con un nuovo uomo.
Fortuna nostra, un uomo ricco.
Dopotutto non potè considerare altre alternative, con sette figli.
Credo seppe fregarsene dell'amore.
Era bella mia madre. Lo è tutt'ora.
Tanto bella quanto segnata nel peggior modo per sempre, come madre.
Se si può intendere come peggio il vedere morire i propri figli.
Tre dei miei fratelli scomparvero nel 1985 durante una gita in barca.
Niente battute su tre uomini in barca, please, anche perchè uomini non riuscirono a diventarlo, ma solo ragazzini.
Facevano i boy scout.
Io odio i boy scout.
Li odiavo da prima, mica per niente, e avevo ragione.
Come ho sempre odiato avere solo fratelli maschi.
E' brutto non avere sorelle con cui scambiarsi le bambole.
Ricordo solo le loro fionde, e i loro sassi di stronzi.
Forse Dio mi ha sentito quando volevo che qualcuno di loro sparisse.
Poco dopo la tragedia, i due fratelli più grandi sono andati ad abitare a Copenaghen.
Forse perchè il nostro vero padre era di là.
In quella grande casa vicino Bologna
c'eravamo rimasti solo io e il mio fratello minore, John John,
col suo fottuto soprannome da Kennedy, tanto per rimanere in tema di famiglie sfigate.
Compone musiche (www.giovannibomoll.com) e gli fa compagnia un criceto strambo.

Ora c'è solo lui accanto a mia madre
e a quel nostro secondo padre troppo perfetto per essere vero.
Su sette figli che ha fatto, solo uno è rimasto con lei.
Solo uno ha resistito nella missione di sopravissuto.
Io ho fatto come gli altri.
Ma senza il coraggio di morire, come certi.
Io me ne sono andata altrove.
Stronzeggio sulla Tuscolana.
Racconto balle, rubo parcheggi e mangio arancini e baccalà.
Poi sto qui a scrivere favole
per sfuggire al mio dramma così borghese.

23 novembre 2007


(www.alicetirallospecchio.splinder.com)

Alice, eri mora.
Volevi essere Bukowsky
per non dover vergognarti di scrivere da ubriaca
e per scopare a mambassa.
E invece sei te,
che quando sei ubriaca non ci vedi
e che scopi una domenica sì e una no
con quei tuoi amici che compiono gli anni a novembre.
Ma te li sei cercati col censimento?
Sono i concepiti a carnevale
come se fosse stato per scherzo.
Uno ha proposto di andare al mare domenica.
Maledetto! hai detto.
Non ti vengano a parlare del mare d'inverno.
Non lo sopporti.
Già di suo novembre è un mese insopportabile
specie qui a Roma
che gli amministratori dei palazzi
non vogliono ammettere che è freddo
e si ostinano a non accendere i riscaldamenti.
Nel tuo palazzo è così,
che c'hai la tosse da un mese
e fai fatica anche a fumare.
Altro che Bukowsky...
sembri Lyala, così,
che tossisci sui fogli sparsi,
come un'anziana scrittrice nel freddo del Nebraska.

20 novembre 2007


Una volta sei entrato là dentro e quando ha capito che eri americano ti ha offerto da bere.
Hai indicato la cameriera e hai alzato il pollice. A lui questa cosa è piaciuta un sacco.
Poi gli hai detto che erano giorni che cercavi Dio e non lo trovavi.
E che, chissà, forse Dio era lì dentro, faceva la cameriera e si sarebbe lasciata toccare il culo.
Il gestore allora ti ha detto che era meglio se nel suo pub non ci mettevi più piede.
Tu prima di andartene hai sputato ad una bandiera americana che c’era appesa al muro.
Bush deve averlo saputo e deve essersi incazzato perché da quella sera niente più Dio, niente più cameriere e niente più culi.
Stanotte, la guardi da lontano, quella bandiera a strisce con tante stelle, per l’ultima notte.
A te una stella sola nella bandiera ti sarebbe bastata, ritieni non ci fosse bisogno d’esagerare come hanno fatto.
Where is your mind?
Stavolta sarai tu ad andartene per sempre.
Hai già pensato come fare.
Anche tu scomparirai dietro al primo autobus della mattina, come fece la tua ultima donna.
E sarai l’uomo del giorno dopo.
Sì, di quelli che il giorno dopo finiscono nei trafiletti di cronaca nera dei giornali locali.
E nelle chiacchiere delle portinaie, quelle che rimbombano negli androni,
proprio dove pisciano i cani.


13 novembre 2007


per dover di cronaca:
"Il segreto di Rahil" sarà proiettato in occasione del Med Festival
a Roma al cinema Trevi
giovedì 15 novembre alle ore 16.00

e... per vederlo on-line collegati a www.niff.it
inserisci un username e una password.
Per tutto il mese di novembre 2007
si sta svolgendo il festival on line NET INDIPENDENT FILM FESTIVAL,
una rassegna di 16 film indipendenti.

12 novembre 2007

non si uccidono così anche gli angeli?



"Se un poliziotto spara in aria
e uccide un essere umano che non vola,
significa che ha sparato più in basso".


O forse voleva uccidere un angelo...

11 novembre 2007



"Quando si accascia il fumo esce fuori che è una meraviglia,
sembra un tubo rotto.
Un tiro, la gola che brucia, la sabbia negli occhi,
le mani contratte, ora inermi.
Giusto il tempo di un respiro,
l’attimo in cui è sembrato di inspirare tutta l’aria del mondo,
e tuttavia un niente impossibile da trattenere.
Il passaggio di sangue dal cuore ai polmoni dai polmoni al cuore,
la contrazione e il rilassamento di atri e ventricoli, le sinapsi che frizzano da un neurone all'altro: frazioni di secondo.
Un niente, dunque;
un niente con un sacco di roba dentro, per chi ha voglia di vedere."

Non è roba mia, è roba d'Alice.
Io lo specchio oggi non lo guardo proprio.
C'è chi c'è morto, di fumo.

Oggi compie gli anni un amico a cui non ho più voglia di fare gli auguri.
Lui mi fece poggiare la testa sul tavolo:
alla fine lo spazio finiva, finiva l’ossigeno,
il sangue, le vene, le gonne corte.
Domani, sarà l’affanno inutile della gente in coda alle poste,
la cosa più importante della mia giornata.
E' proprio vero: domani è sempre un altro giorno.

02 novembre 2007

mille bolle blu



Marc Gregory era ancora un bambino
là sulla Tuscolana
mentre Pasolini ci girava "Mamma Roma".
I palazzi erano nuovi di zecca
le strade senza traffico.
Tutta un'altra città.
Tutta un altra musica.

23 ottobre 2007

'sto antipasto !



è una figata,no?
bravo Adelchi
presto il film, direttamente sui nostri schermi web

22 ottobre 2007

che ora è laggiù?


Venezia nel vento
e parole ad alta voce (www.adaltavoce.it)
appese ai legnetti come ghiaccioli all'anice.
Una sciarpa non sarebbe bastata
per fortuna c'erano le sue braccia piene di tatuaggi.
Come si dice? c'era una volta...
Anni fa
quando era la provincia di Modena, quella fredda.
Sempre lui, perchè?
Gli anni trascorrono a vanvera.
Ripeto sempre gli stessi errori.
Si vede che mi fa comodo così.
Chissà, forse l'amo o forse amo crederci.
Che stupidaggini.
Alice tira allo specchio.
Fortuna non si rompe mai.
O è solo un'illusione?
Non è specchio, è acqua ferma.
Magari marcia sotto sotto.


P.S. per chi è di Roma: proiettano il mio film "Il segreto di Rahil"
venerdì 26 ottobre alle 21 alle OFFICINE PIGNETO via del Pigneto 215
e domenica 28 ottobre alle 21 al CINETEATRO via Valsolda 177

19 ottobre 2007

un certo a/effetto



Certo fa un certo a/effetto trovare in vendita su Amazon il proprio film.
Fa un certo a/effetto perchè è nella versione inglese con i sottotitoli.
Fa un certo a/effetto perchè in USA e Canada ho venduto i diritti del film, ma in Italia no.
Fa un certo a/effetto perchè adesso a chi mi chiede come fa a vedere il mio film saprò cosa dire: che si trova su Amazon.com e su altri siti che vendono Dvd, basta scrivere "Rahil's secret". Addirittura è su E-bay a prezzi concorrenziali.
Però se lo deve cuccare con l'arabo sottotitolato in inglese.
Glielo dirò con affetto...
Tanto ormai con "l'english" ce la si cava un pò tutti, se con l'arabo mica tanto...
Su E-mule? No, su e-mule non c'è ancora, c'ho già guardato...
E anche questo fa un certo a/effetto.

10 ottobre 2007

the "brodo di giuggiole" voice


Cosa sto facendo? sto peccando.
Ebbene sì, sto commettendo atti impuri.
Sto scaricando con A-mule (sì con la A, è quello per il Mac) tutti i film in cui posso sentire la mia voce preferita.
Adalberto Maria Merli è il responsabile del mio peccato.
Perchè è colpa sua se io non resisto e mi voglio collezionare il film dotati di un audio che mi fa andare in brodo di giuggiole.
Quali film? quali voci?
Avete presente la voce narrante di "L'uomo che non c'era"?
Col volto di Billy Bob Thornton ?
Ho passato notti insonni cercando di capire di chi poteva essere.
Beh, adesso lo so. E' sua.
E la voce dell'Alexander (il protagonista, Malcom McDowell) di "Arancia Meccanica"?
Ebbene sì, sempre sua.
Chi dà la voce a Clint Eastwood in "Million dollar baby"?
Lui!
A Willem Dafoe in "Vivere e morire a Los Angeles"?
Lui!
E ve lo ricordate il geniale "Qualcuno volò sul nido del cuculo"?
chi dà la voce al grandissimo Jack Nicholson di quel film?
Lui! ancora lui!
E in "Kill Bill" 1 e 2, chi dà voce a Keith Carradine?
Ovvio: lui.
Vi basta? non vi basta?
volete scoprire di chi sono le voci che vi hanno stregato in qualche film indimenticabile ?
Trovate tutto qui:
www.antoniogenna.net
Divertitevi!

05 ottobre 2007

i nostri ponti hanno un'anima, voi no


Tra le altre cose, oggi esce nelle librerie
la raccolta di Fazi
con le lettere ai politici
a cui anch'io ho partecipato.
Io ho scritto ad Andreotti. Vabbè, ve lo dico in corsa,
dal finestrino di un treno con cui sto scappando...


Torino è una città che io amo.
Anche perchè è così vicino alla Francia.
Oui, je suis Charles Trenet.
La classe non è acqua.
Bisous, ma cheri.
Il mare non sarà mai più lo stesso.
Specie visto da così lontano.
Non è tutto oro quello che luccica ... no, l'abbiamo capito.
Meglio tardi che mai.
Una canzone diceva: sul mare luccica...
Ora non luccica più.
Preferisco le grandi città piene di fabbriche.
Almeno non ti illudono che il mondo sia pacifico.
E ci trovi il cioccolato fondente facile, nelle cremerie del centro.

21 settembre 2007

equinozio d'autunno



Non potevo che nascere in una notte di equinozio.
Sì, è oggi che ero nata.
Ci chiamano cuspidi.
Sembra una brutta parola.
Invece impedisce di essere troppo rompicoglioni come le vergini
e un pò più equilibrati, come le bilance.
Mica lo so se crederci.
Che come si fa a dire, a generalizzare così, a...
Ecco, già rompo i coglioni...
Dunque significa che non è vero.
Se non fossi cuspide significa che sarei anche peggio?
Come quel mostro di Stephen King? nato oggi pure lui e come Carrie, la sua tremenda Carrie...
A questo punto meglio Leonard Cohen.
Mah...questo 21 settembre....
L'unica cosa certa è che oggi comincia l'autunno.
Mi lascio quest'estate alle spalle.
Mi ha cambiato profondamente.
Non so se in meglio o in peggio.
Che poi... bah!
Sticazzi.
Ci sarebbe la festa di fine film di Virzì stasera,
Ma a me non va, di andare alla festa di qualcun'altro.
e poi che festeggio? mica è mio il film.
Festeggerò i miei, allora sì, che avrà senso.
No, niente feste degli altri.
Stasera la festa è tutta mia.
E so già che finirà con i cornetti caldi alle 4 in via Albalonga
insieme agli amici del cuore.
Del mio cuore a spigoli....
Questo mi piace.

17 settembre 2007


Il cuore è come un cofano.

Lo segni, lo scalfisci, lo ammacchi e lui si piega, s’accartoccia, si sfonda, ma è come se si adattasse ogni volta ai colpi subiti.
Il tuo non è così.
Sei lì a quella fermata d’autobus.
Rimarrai ad aspettare che arrivi il domani, tutta la notte.
Non aspetti nient’altro e nessun altro.
Ti chiamano l’uomo del giorno dopo, quelli che da un po’ di tempo ti vedono sempre fermo lì.
Tu che posteggi alla tua fermata preferita e vorresti lo facesse anche il tempo.
Ti piacerebbe.
Ma quello trascorre e della tua presunzione da semidio se ne frega.
Osservi la pioggia e i pochi passanti.
Avevi un'amica il cui nome anagrammato diventava quello di Elias Canetti.
Aveva cosce morbidissime che facevano impazzire gli uomini.
Cantava in locali beceri di provincia quelle canzoni che la gente non vuole più sentire.

Portava i capelli sempre legati, rossi ceralacca.

Elisa Catteni era argentina.
D'origine e d'indole.

E’ l’unica donna che ti è stata accanto più di un sol giorno.
Forse perché non capiva quello che dicevi.
Le tue follie.
O forse solo perché le pagavi sempre da bere e non pretendevi quello che pretendevano da lei gli altri, sopra, nelle stanze.
Ma un giorno facendosi capire ti ha detto: me ne vado via.

Non l'hai mai più veduta.

Peccato, quando cantava pareva che una puntina attraversasse i solchi della vita di ognuno, come fosse un antico vinile.

14 settembre 2007

un unico "grido": spider pork !


In questo settembre tanto animalesco
tra politici che vogliono assalire moschee accompagnati da maiali
e grilli che riescono a smuovere più dei politici,
io mi dileguo e mi chiudo nei cinema.
Stasera aspettami, o Atlantic sulla Tuscolana!
Esce nelle sale il film dei Simpson! Alleluia!
Mi sono preparata:
1) ho tra le mani il libro sui Simpson edito da Bulzoni
del "mio amico professore" Corrado Peperoni,
(non mi ha ancora scritto la dedica, che la vuole scrivere bella, ma già sto a metà)
2) mi sono sentita (gliel'ho promesso, sennò mi lincia la prox volta che mi vede) il programma sul cinema del caro Boris Sollazzo (un nome una garanzia)su Radio Rock, che grida al capolavoro!
Proprio ieri sera ero a Trastevere con (anche) loro due, e mentre cercavamo di ripigliarci dalla visione sottotitolata del film di Greenway, visto dalla seconda fila con il collo piegato a 18° gradi per 2 ore e mezzo, si parlava soprattutto del film dei Simpson, che loro logicamente hanno già visto.
Con la loro promessa di spasso assoluto, io stasera,
(me lo devo, ne ho bisogno, chi non ne ha?) VOGLIO RIDERE!
Vabbè, da sempre preferisco "South Park" per la sua maggior volgarità e demenzialità (e poi perchè mi piace quando c'è almeno qualcuno che muore),
ma devo ammettere che i Simpson li amo comunque per la loro blasfemia
(ha promesso Boris, che si va giù pesante anche con la Bibbia)
beh, per par condicio in quest'epoca di maiali consacrati a grandi ruoli
non farò come Calderoli che porta il maiale da Maometto (ma non era la montagna?)
però, nel mio piccolo, dirò un bel "porc dieu" (come diceva Celine, che di blasfemie si intende, oh! che meraviglia se potesse sceneggiare lui una puntata dei Simpson!)
e...all'uscita del cinema sulla Tuscolana saremo un unico coro, un unico cuore, un unico grido:... spider pork, spider pork... na na na na na na na na !

11 settembre 2007

caffè barocco


Un caffè come si deve al caffè Greco
dove gli intellettuali una volta gozzovigliavano
e di cui oggi rimane solo l'aura appesa ai muri,
un giro in bicicletta per le vie del centro
i cui sampietrini mettono a dura prova anche il mio morbido cuscino naturale,
il giornale all'edicola del Pantheon
dove saluto l'edicolante "amico occasionale", da anni ormai.
Sì, ecco come fare della quotidianità un'occasione.
E poi a casa, a scrivere.
Che bisogna.
Che voglio.
Che finalmente dopo un'estate un pò sbandata, torno ad essere la solita.
Quella che tenta di fare della propria vita
un'allegoria tra il gotico e il barocco,
e che metaforizzo nei miei capelli tornati biondi e dalle cento treccine,
e un'anima che torna sola e solitaria
per poi stilizzare con le parole le proprie illusioni.

25 agosto 2007

la giostra


Ricordo una canzone dei "La Crus" intitolata così
che ha il ritmo della vacanza che ho appena terminato.
Un giro in inter-rail nell'Europa del centro e dell'est.
La mia passione spropositata per i treni è stata soddisfatta.
Il viaggio di ritorno Budapest-Bologna è durato 20 ore,
comprese le 3 di ritardo dovute al guasto della locomotiva
durante un temporale nelle campagne ungheresi verso il confine con la Croazia.
Il più bel temporale della mia vita.
Da dietro i vetri di un vecchio treno,
accovacciata sul lettino della cuccetta,
sembrava d'essere dentro ad un film,
tanto gli effetti speciali erano perfettamente saettati.
Dio, se c'è, è un ottimo direttore della fotografia.
Dresda mi ha piacevolmente sorpresa,
gotica, drammatica e disarmante e allo stesso tempo riesce ad essere aristocratica.
Vienna, la più pacchiana,
a parer mio, vive su allori di cui non respiri più nemmeno l'odore.
Danzica, un gioiello coloratissimo,
dinoccolata, sembra essere appena uscita dal mare,
e ancora sgocciola i capelli biondi della sua gente.
Varsavia, la mia preferita,
quella con meno turisti,
quella più sottovalutata dalla Lonely-Planet
eppure quella dove abiterei, senza ombra di dubbio.
Cracovia, sì, è carina come dicono
però a me è parsa un pò troppo ricostruita e affollata.
Budapest, la conoscevo già e già l'avevo amata,
è stato come rivedere un vecchio ex
e ridargli un lungo bacio.
E adesso...
non mi rimane che crogiolarmi in questa nostalgia di fine vacanza
tra il fazzoletto e le fotografie.

02 agosto 2007

italia maledetta



27 anni dopo
ancora niente è certo e dimostrato
e soprattutto quel niente contiene l'ingiustizia
tipica del vago
il tutto troppo ancora vago

01 agosto 2007



Giano bifronte.
Romanità

28 luglio 2007

... causa fuit



"HABITAT" scritto con luce illumina l'orizzonte.
Che per me è l'Eur.
Ad un certo orario si spegne


e regna sovrano solo S.Paolo.
Il gruvierone luce non ne fa mai, come è giusto che sia.
E'il Colosseo dei poveri.
Un remake del Colosseo per fascisti.
La libreria più vicina sta a 500 metri.
Io vedo in bianco e nero.
Leggo in bianco e nero.
Scrivo in bianco e nero.
Come dice mio padre, che è fotografo:
" Il bianco e nero evidenzia maggiormente i personaggi"
Per questo i ritratti ti commuovono di più quando non sono a colori.
E io prediligo i ritratti.
Scrivo ritratti.

"Quicquid ero, dicam: Cynthia causa fuit"
"Le elegie", Properzio.

26 luglio 2007

al di sotto dei comignoli



Di notte scricchiola il legno delle vecchie finestre
al piano di sopra si sentono passi strascicati
come se ci fosse chi sta male.
Ma sei solo tu a stare male, qui.
Il caldo già di suo inquieta il sonno.
Tubature anni '50 gocciolano sul pavimento.
Polansky ti aveva avvertito:
mai fidarsi dei vicini.
Bisognerebbe spiare dentro le finestre prima di trasferirsi.
Quando lo si fa, di solito è troppo tardi.
Ti sei già pentito?
Eh, già... purtroppo per te,
abitiamo nello stesso palazzo, ah ah...
e poi, sì, quella che stai udendo è proprio la musica di Philippe Sarde...

24 luglio 2007

Zazie sur le trans



Forse è stato un caso, una coincidenza
che fosse lì davanti al portone e che decidesse di entrare proprio mentre rientravi tu.
Ti sei convinto/a non gli importasse proprio nulla di te,
non nel senso in cui avresti voluto, almeno.
Per nascondere l’espressione amara che ti ha colto hai abbassato lo sguardo sull’orologino da polso che era di tua nonna paterna,
l’unico oggetto prezioso rubato in casa dei tuoi genitori che non hai mai voluto vendere.
Era mezzanotte e mezzo e ti sei sentito/a una Cenerentola mancata per un soffio.
Mentre l’ascensore vi inghiottiva sei rimasto/a inebetito/a
con quella sigaretta tra le dita smaltate di rosso
e hai pensato "forse sono un po’ demodè,
le ragazze moderne non mettono lo smalto così".
A te sembra molto femminile ma hai una concezione un po’ troppo classica del femminile,
forse perché il tuo ideale di donna è Greta Garbo,
mentre siamo negli anni di Guynet Paltrow.

23 luglio 2007

indovina chi vi ...nce



Lorenza Indovina
ha vinto il premio come miglior attrice
per l'interpretazione del mio film "Il segreto di Rahil"
al festival Maremetraggio di Trieste.
Brava Lorenza! good girl...

13 luglio 2007

tattoo


"Ci vuole tatto a fare i tattoo", dicono.
Per me no, vanno fatti quando te la senti, d'istinto.
Lasciano il loro segno indelebile, per sempre.
E allora? cosa non lo lascia su di noi?
Mica sarà uno scarabocchio a incidere...
non fanno più danni certi ricordi, anche se non più visibili e toccabili?
E' la vita a lasciare il suo segno indelebile giorno dopo giorno,
nel bene e nel male, altro che tatuaggi.
E come andare a cercare un ago nel pagliaio e dare la colpa all'ago e non al pagliaio se non lo si trova...

Dicono: "e se poi mi pento?"
Di cosa? di essere? di essere stati se stessi?
Il tatuaggio va fatto e va dimenticato. Solo allora è degno di chiamarsi tale.
Si faccia più attenzione al "dentro di noi", piuttosto.
L'abuso e l'uso "fatto in un certo modo" dell'esteriorità dovrebbe servire proprio ad esorcizzare l'esteriorità stessa, per darle meno importanza.

Dicono: "e poi quando sono vecchio, tra le rughe e la trippa il tatuaggio farà schifo"
Non so, ma temo che quando si è vecchi non si sta a ritenere di fare schifo e penso i problemi siano altri...
Chiediamolo ai tedeschi settantenni con le spalle, le schiene e i bicipiti "marchiati".
Chiediamogli a cosa pensano la sera, prima di chiudere gli occhi.
Se pensano ai loro tatuaggi tra la pelle raggrinzita o a qualcos'altro.

Io sulla spalla destra ho quel disegno preso dall' album del 1993 dei Big Chief, un gruppo che nemmeno esiste più da anni.
Tre cani che si ingoiano all'infinito.
Ce lo facemmo 12 anni fa, io e un caro amico di San Felice sul Panaro, insieme, uguale.
Il tatuaggio può essere anche questo: un patto d'amicizia, firmato con un pò meno sangue e un pò più d' inchiostro.

L'inchiostro è parte di me. Dentro e fuori.
Come scrivermi e scrivere, altrimenti?

18 giugno 2007

tuscolanità


E' un mese che ho l'auto ferma su via Tuscolana.
Annuso i tigli del parco degli Acquedotti, la sera.
Sto leggendo un libro che mi ha consigliato la mia amica Giovanna:
"Anatomia della distruttività umana" di Fromm.
Un mattoncino niente male.
Mumble, mumble... è il metodo che mi fa essere così.
Sempre grazie al metodo mi sa che è la volta buona che ho smesso di fumare...
odio ogni genere di dipendenza, figuriamoci quella da stupide sigarette...
forse l'unica dipendenza accettabile, a breve termine, è quella per un uomo...
Ah, ah...nel frattempo trasloco.
verso Piazza Tuscolo e i suoi terrazzi,
con Giovanna come vicina e Laurence, la mia amica svizzera come coinquilina.
E Marina? (la mia Alice) non abita più qui.
Forse lei se ne va a stare sulla Tuscolana.
Tra piazza Tuscolo e Tuscolana, quanta tuscolanità.
E lo so, sarà una bella estate.
Si nota molto che sto leggendo anche "Le piccole vacanze" di Arbasino?

02 giugno 2007

l' Asia, l'Argento e la Blu




E brava l'Asietta...
L'altra sera era a Bologna a presentare un suo spettacolo di teatro nel piazzale della Cineteca.
Ancor fresca di Cannes ha inargentato il pubblico, con le sue colonne sonore ricercatissime, le sue parole e i sorrisi di cui mai è avara.
Sì perchè lei ride spesso, checchè i giornalisti continuino ad appiopparle l'etichetta di dark-cupa e perversa.
Nonostante questo, tanto per rimere nei clichè (che adoro) ce la vedrei nel film tratto da "Lei che...", nel ruolo di Ester (chissà cosa ne pensa lei, non ho mai avuto il coraggio di chiederglielo).
E a fare Alice ci vedrei Blu, la sua controfigura utilizzata in alcune scene che Asia non ha voluto rischiare di fare, specie quando era incinta di Anna Lou.
Per dirla alla maniera di Asia: "Che palle immaginarlo solo, un film che probabilmente non si farà mai... Ma sticazzi, questo lavoro per il 70% è fatto di sogni che non si avverano, fa parte del gioco..."
Ma nemmeno so il cognome di Blu...
Mi metto alla ricerca delle tracce di Blu, come in un film giallo...
le dedico anche un episodio del mio nuovo romanzo "Cuori a spigoli", a questa misteriosa Blu...

18 maggio 2007

morta due volte?

.
Oggi dall'Ansa è stata lanciata la notizia dela morte di Gina Mastrogiacomo, che secondo le fonti è deceduta ieri a New York per un infezione al cuore all'età di 39 anni.
Rocordiamoci di lei: l'attrice americana ha interpretato, tra gli altri, "Quei bravi ragazzi" di Scorsese e "Jungle Fever" di Spike Lee.
Dunque,cosa c'è di strano? beh, la faccenda è grottesca davvero, siccome l'attrice è in realtà morta ben più di 6 anni fa, cioè nel 2001, precisamente il 2 maggio, a New York.
Aveva sì 39 anni, ma all'epoca, essendo nata nel 1961.
Ora mi domando: perchè mai oggi, in Italia, si è deciso di farla morire per la seconda volta?

14 maggio 2007



Sto scrivendo un trattamento per un film tratto dal libro "Short Dog" di Dan Fante.
Ho conosciuto Dan, sette anni fa, ad un festival. Lo intervistai sul rapporto umano e artistico con suo padre, il grande scrittore americano John Fante.
E' nata tra noi un'amicizia che si mantiene nel tempo anche grazie ad una fitta corrispondenza via mail tra Roma e Santa Monica, dove lui vive.
Ho parlato a lui di questo mio interesse al libro che narra di un tassita di Los Angeles e ho avuto il suo consenso e l'ipotesi di collaborazione ad un'eventuale sceneggiatura.
Io ora stendo un trattamento e poi mi metterò a bussare alla porta di qualche produttore.
Sono passati due anni dal mio precedente film e comincio a sentire la necessità espressiva di girarne un altro.
Urgenze artistiche, dettate da una passione viscerale nei confronti di storie e personaggi veri dal cuore a spigoli.
Gli stessi personaggi di cui narrerò nel mio prossimo romanzo, che è in dirittura d'arrivo nella stesura.
E poi cinema, cinema, cinema...

03 maggio 2007



Qui c'è un intervista alla mia amica pittrice Giovanna Noia.
...eh sì, ho proprio delle amiche fighe!

http://www.donnatv.it/tv/mooffanka/?tool=tvp&cat=5

14 aprile 2007



Ci sono libri che capita siano doppi
specie se ci si divide tra due città
come succede a me.
Sui miei scaffali bolognesi e romani
sono l'"Ulisse" di Joyce,
"Viaggio al termine della notte" di Celine
e "Di cosa si parla quando si parla d'amore" di Carver.
Poi, durante un breve viaggio a Genova, alla libreria di una stazione
fui lì lì per comprarne una terza copia, dell' "Ulisse".
Necessitavo urgentemente di quella poesia, in treno.
Mi trattenni esclusivamente per una sorta di ritegno che mi piglia talvolta
quando mi trovo all'interno delle stazioni.

04 aprile 2007

ellie parker: la verità del mondo del cinema



Trovo che questo film girato in forma di docufiction
sia molto interessante.
Naomi Watts, filmata nella sua quotidianità di attrice
con tutto ciò che comporta esserlo.
L'anima, il corpo, le difficoltà, la tenacia, la solitudine,
le sofferenze, le delusioni, le sperante, le rinascite, tra provini, agenzie, amori, droga...
Una storia vera, più vera della stessa realtà...
come solo le docufiction realizzate bene sanno rendere...
Inoltre ha anche un aspetto di ricerca e citazione nei confronti di Mulholland Drive, il film di Lynch, che vede la nascita della Watts, come stella del cinema.
Sono più di uno i riferimenti trasversali nei confronti del film, dall'uso del blu, alla partecipazione di attori di quel film.
Il doppio, anche qui, la fa da protagonista.
E Hollywood, visto dalla parte peggiore della medaglia, quella più crudele.

23 marzo 2007



Ieri sera ho visto lo spettacolo "Io sono morto quest'anno"
di Ascanio Celestini.
E' un genio. Assoluto.
E comunica emozioni vere.
Ti sa far ridere, ti sa far piangere.
Ha sempre uno sfondo sociale, la sua opera.
Questo spettacolo nasce sulla base di esperienze con i matti.
Nicola, che aveva solo paura del buio da bambino...
era un bambino nato nei favolosi anni '60...
se in quegli anni, non eri favoloso anche tu, eri preso per matto...
beh, almeno noi, in questi anni, non corriamo il pericolo d'esser meno favolosi degli anni che viviamo...

11 marzo 2007

Piano... piano dolce Bette Davis



Ho estrapolato questa scena da uno dei miei film preferiti
"Piano... piano dolce Carlotta"

Come sorelle cattive.
Cattive ragazze.
Ragazze non più ragazze.
Come Aldrich ha fatto con "Che fine ha fatto baby Jane?"
Stavolta senza Mickey Spillane e senza baci e pistole.
Piano... piano, dolce Carlotta risuonava ancora nell'aria dall'anno prima.
La Davis già incuteva il terrore che poco dopo fu dell'omonima Angela.
Altri tempi.
Tempi migliori.
Quando due paia d'occhi diretti con maestria erano ancora in grado di spaccare il cuore.

07 marzo 2007

la 25° ora

audite! audite!
su La 7 nel programma "La 25°ora-il cinema espanso"
andranno in onda:
l'8 marzo giovedì i cortometraggi intermezzati da intervista
il 9 marzo venerdì il film "Il segreto di Rahil" (il trailer qui sotto)

buona visione e buona notte
visto "l'orario da solo cinefili incalliti"che ha il programma...
(cioè l'una e mezzo di notte...non chiamerebbesi altresì 25°ora...)

02 marzo 2007

ritratto con pistola


A volte mi dicono che ho la faccia da russa.
Impressioni sovietiche dei più.
Spara Yuri, spara.
Ma dimmi anche che fine ha fatto Mark Gregory,
l'altra faccia di Cinecittà.

27 febbraio 2007



questa scena fu tagliata e tolta
dal film "Italian Job" del 1969
prima dell'uscita nelle sale

sarebbe stata la scena più bella del film, secondo me
ma forse ricordava troppo un altro film che uscì in quell'anno con la stessa musica...

25 febbraio 2007


Pubblico parte della mail di Stefania Palumbo,
col suo consenso, perchè la trovo intressante per i paralleli che fa tra scrittura, scultura e musica:

"(...)La verità è anche che vorrei sapere chi sono Alice ed Ester, che cosa sono, per te, in che misura, che proporzione, in che immagine.
Tanto più che scrivi attraverso Alice ed Ester, nel blog. Anch’io scrivo sempre attraverso un mio personaggio. Vivo tramite lei al punto che sulla stilografica che mi è stata regalata spicca il suo nome.

Per me gemelle, doppio, due significa Incompiuto, al di là del tema psicologico dell'obiettivo e del rivale (tema anche questo splendido e assai reale).

Penso sempre a Rodin. Le sue sculture agitano le scapole per uscire dalla roccia, manca loro la pulizia delle forme e non la troveranno mai. Sono ibridi tra il Bello e il Grezzo.

De-sidera: “lontano dalle stelle”. Siamo lontani dalle stelle e quindi le vogliamo. Desideriamo.

Alice vuole Ester per sé, insegue instancabilmente l’inarrivabile completamento, Ester si sottrae brutalmente, si dà a chiunque ed è sempre la figura sensuale che non si può non de-siderare. Ci credo che Alice sappia in fondo in fondo che Ester "è più figa". E' lontana e sensuale (ha un cervello sensuale, un carattere e un'affettività sensuali, e per il lettore ha anche un aspetto fisico e un compirtamento sociale sensuali).

Immagino che si ami chi si vorrebbe essere… Alice tende verso Ester come verso una perfezione (una perfezione alla Rodin, alla Donatello, alla Sylvia Plath Lady Lazarus, che è ruvida, tutto il contrario di Canova): invano. Infatti Ester continua a scansarsi, cercando di rifulgere sempre di più, rubando luce ad Alice, sottraendole ogni merito e quella goccia d’amore che avrebbe reso tutto completo, pieno, senza eco. Io l'ho sentito così. Come un'Ester che si ritrae, che non si fa bastare Alice.

Il tuo romanzo per me è come il pianoforte e la musica, magari l’Op. 54 di Schumann. Mi spiego.

Il pianoforte ha un suono stregonesco, modulabile all’infinito nella scala delle sensibilità. È fatale, dolce e forte insieme, corda pizzicata e corda battuta, per cui ha una grande varietà.

Un pianoforte sa suonare molto più che il tema o l’accompagnamento: fa entrambe le cose, e aggiunge tutti i controcanti e le voci che si vogliono. Si possono suonare fino a ottantotto note contemporaneamente, e si può anche prolungare il rumore col pedale.

Eppure è il maestro dell’incompiuto. Dell’attesa. I gradi delle note non si susseguono trascinati e legati come in un violino, i gradi sono consecutivi ma staccati fra loro… differenze di nove comma tra un tono e l’altro. Sono nove comma che ti uccidono, perché non li potrai mai suonare. Non avrai mai quello che io chiamo (e cerco da sempre ) “il suono pieno”.

E in tutta la musica, le pause fanno fermare il cuore. Se conosci gli spartiti puoi anche pensare alla pausa con la “corona”, che indica di “smettere momentaneamente di battere e seguire il tempo.”.

Tutto questo, è crudele. Mi fa male.(...)"

15 febbraio 2007

marinaremishowreel



Alice-Marina, l'ho rincontrata l'altro giorno all'improvviso ad un incrocio di Roma.
Sembrava piovuta dal suo cielo genovese tra la folla.
Il suo sorriso riesce sempre a stemperarsi, anche in mezzo al traffico.
Chissà come fa. Io non ce la faccio.
Ester-Cinzia

12 febbraio 2007

cincinnati kid



Dopo solo dieci giorni di questa muffa addosso, che piacere.
Punti G e aqua senza C e senza più classe.
La classe piuttosto è vodka, eccome.
Vodka senza limone.
Il limone lo lascio a chi ci fa quei tristissimi thè.
Pelle antigraffio.
Mica l'avevo mai incontrata.
Cuori come cofani.
Chiacchiere da portinaia.
Roba proletaria negli androni
proprio dove pisciano i cani.
Quali dormirsi sul pullman...
solo perchè in casa piove fango?
ma basta una vasca e un bagnoschiuma, suvvia...

11 febbraio 2007


Ero a Padova per la presentazione di "Lei che..."
Nel pomeriggio al liceo classico Tito Livio, e la sera in una chiesa sconsacrata poco fuori la città.
Stavolta nessun reading con attori, come piace fare a me, ma semplicemente il parlare del romanzo con il pubblico.
Alla vecchia maniera. Mi sono commossa quando ho riletto "Sbologna".
Mi fa sempre uno strano effetto, rileggere quel mio racconto.
Padova è una città bellissima, complessa e misteriosa.
La chiesa sconsacrata in cui ho presentato il libro, ne può essere in un certo senso, una metafora.
Padova, bigotta di base, ma che ha visto e vede esalare dai suoi vicoli il respiro della rivolta.
Sono andata a fare visita allo scultore Ettore Greco (nella foto sopra).
Nel suo studio, mentre lavorava, parlavamo.
Mi ha colpito il suo scolpire in penombra.
Gli ho chiesto perchè sta quasi al buio, che quasi non si vede nulla:
"nella penombra entri in intimità con la scultura, le forme emergono maggiormente con poca luce".
Ho osservato meglio. Era vero.
Sono entrata in un mondo che non conoscevo affatto.
Ci sarà nel mio prossimo romanzo un personaggio che lui mi ha ispirato.
Si chiamerà "l'uomo del giorno dopo".
Poi dirò il perchè...

30 gennaio 2007



Era il cielo sopra Berlino
sarà un pò Alice nella città.
Ho deciso, parto, vado a trovare l'Orso al festival.
Ho prenotato treno e ostello
anche se saranno pochi giorni
saranno per me importanti
perchè so che questo viaggio mi ispirerà per il nuovo romanzo che sto scrivendo.
Vedrò film che altrimenti non ci sarà mai modo di vedere (purtroppo, perchè non verranno distribuiti).
Gozzoviglierò per la città insieme a Laurence, la mia amica di Lugano, e i suoi amici berlinesi.
Berrò birra vera, come si deve
senza l'anidride carbonica che le spine italiane si ostinano a propinare.
A "Alezanderplatz, c'era la neve"...
Sì, la parte che era a est è sempre la mia preferita.
C'è un locale sulla Marx Allee, che sembra fermo agli anni '60,
rigorosamente in stile architettonico di regime. L'adoro.
Perfino la gente che ci va è nostalgica dell'epoca, vestiti da "far est".
Tappa obbligatoria per l'aperitivo: acqua calda, alcool e menta a foglie.
Perfino la via dell'ostello ha un nome da aperitivo: Pappelallee...

29 gennaio 2007



Ricevo da qualcuno di voi mail bellissime.
Mi comunicate le vostre emozioni provate nel leggere il mio libro.
Così mi rendete partecipe ai vostri cuori.
E' bello, questo.
Colorate certe mie giornate afone
con i mosaici delle vostre parole.
Io che per le parole vivo
mi rivivo anche nelle vostre.
E' fantastico scambiarcele.
Una volta c'erano i telefoni,
prima ancora le lettere.
Ecco, è come vivere in quei tempi antichi, di scambi epistolari.
Ma non è più un viaggio di cavalli o treni a condurli, ma i cavi che sono anche del telefono.
Ha tutto un fascino misto tra bohemien e telematico.
Sono i nostri tempi.

07 gennaio 2007



Invece Alice sta lì rinchiusa nel suo invidiabilissimo bozzolo di incantesimi mattutini.
Il pavimento liscio e freddo è il suo compagno di giochi.
La sua pelle si sbuccia ed esce la sua vera indole.
E' fatta come un uovo.
Lo spessore esterno più duro che le è sempre servito per proteggersi dagli urti si incrina.
Ne esce l'albume che è quello che gli altri hanno sempre voluto lei fosse.
Trasparente lascia intravedere la sua anima vera, il tuorlo, arancione come le tende della sua stanza.
Le parti di cui è composta sono tutte talmente viscose che sono in grado di sfuggire a qualsiasi tatto.
Pensa all’uomo sconosciuto, alle sue labbra che non l'hanno voluta del tutto.
Alle sue parole.
"Siamo quel che siamo. "
E’ vero ma è così difficile ammetterlo.
Il ciglio del materasso le ha accarezzato le gambe che lui le ha solo sfiorato.
E’ a lui che pensa quando bacia quel pavimento imperfetto.
E’ all’età della sua purezza che pensa quando la sua lingua tramuta la polvere nel sapore delle giornate di pioggia.
E' fortunata perché ha scelto di viversela come le pare questa giornata.