27 novembre 2007



Già dall’inizio.
Mi vesto elegante ed esco con lui e con le scarpe nuove col tacco.
Avrò un passo poco andante e molto rumoroso,
tic tac tic tac...
ma la gente che s'affolla sui sampietrini del centro non lo udirà.
Penseranno io non sia una commessa.
Crederanno sia un'artista.
Solo perchè cammino di fianco a lui.
Qual meraviglia. Anche se non è vero, adorerò dare quell’idea.
Chi se ne frega delle vesciche che avrò a fine serata.
Saranno pienamente meritate.
Le mostrerò con vanto.
Domani, alle mie colleghe dell'Oviesse.

26 novembre 2007

come criceti padani


Ero l'unica femmina.
Ero la quinta di sette fratelli.
Niente battute sulle sette spose, please.
Mio padre morì pochi mesi dopo la nascita dell'ultimo figlio. Sennò forse ne sfornava qualcun'altro.
Mia madre si mise con un nuovo uomo.
Fortuna nostra, un uomo ricco.
Dopotutto non potè considerare altre alternative, con sette figli.
Credo seppe fregarsene dell'amore.
Era bella mia madre. Lo è tutt'ora.
Tanto bella quanto segnata nel peggior modo per sempre, come madre.
Se si può intendere come peggio il vedere morire i propri figli.
Tre dei miei fratelli scomparvero nel 1985 durante una gita in barca.
Niente battute su tre uomini in barca, please, anche perchè uomini non riuscirono a diventarlo, ma solo ragazzini.
Facevano i boy scout.
Io odio i boy scout.
Li odiavo da prima, mica per niente, e avevo ragione.
Come ho sempre odiato avere solo fratelli maschi.
E' brutto non avere sorelle con cui scambiarsi le bambole.
Ricordo solo le loro fionde, e i loro sassi di stronzi.
Forse Dio mi ha sentito quando volevo che qualcuno di loro sparisse.
Poco dopo la tragedia, i due fratelli più grandi sono andati ad abitare a Copenaghen.
Forse perchè il nostro vero padre era di là.
In quella grande casa vicino Bologna
c'eravamo rimasti solo io e il mio fratello minore, John John,
col suo fottuto soprannome da Kennedy, tanto per rimanere in tema di famiglie sfigate.
Compone musiche (www.giovannibomoll.com) e gli fa compagnia un criceto strambo.

Ora c'è solo lui accanto a mia madre
e a quel nostro secondo padre troppo perfetto per essere vero.
Su sette figli che ha fatto, solo uno è rimasto con lei.
Solo uno ha resistito nella missione di sopravissuto.
Io ho fatto come gli altri.
Ma senza il coraggio di morire, come certi.
Io me ne sono andata altrove.
Stronzeggio sulla Tuscolana.
Racconto balle, rubo parcheggi e mangio arancini e baccalà.
Poi sto qui a scrivere favole
per sfuggire al mio dramma così borghese.

23 novembre 2007


(www.alicetirallospecchio.splinder.com)

Alice, eri mora.
Volevi essere Bukowsky
per non dover vergognarti di scrivere da ubriaca
e per scopare a mambassa.
E invece sei te,
che quando sei ubriaca non ci vedi
e che scopi una domenica sì e una no
con quei tuoi amici che compiono gli anni a novembre.
Ma te li sei cercati col censimento?
Sono i concepiti a carnevale
come se fosse stato per scherzo.
Uno ha proposto di andare al mare domenica.
Maledetto! hai detto.
Non ti vengano a parlare del mare d'inverno.
Non lo sopporti.
Già di suo novembre è un mese insopportabile
specie qui a Roma
che gli amministratori dei palazzi
non vogliono ammettere che è freddo
e si ostinano a non accendere i riscaldamenti.
Nel tuo palazzo è così,
che c'hai la tosse da un mese
e fai fatica anche a fumare.
Altro che Bukowsky...
sembri Lyala, così,
che tossisci sui fogli sparsi,
come un'anziana scrittrice nel freddo del Nebraska.

20 novembre 2007


Una volta sei entrato là dentro e quando ha capito che eri americano ti ha offerto da bere.
Hai indicato la cameriera e hai alzato il pollice. A lui questa cosa è piaciuta un sacco.
Poi gli hai detto che erano giorni che cercavi Dio e non lo trovavi.
E che, chissà, forse Dio era lì dentro, faceva la cameriera e si sarebbe lasciata toccare il culo.
Il gestore allora ti ha detto che era meglio se nel suo pub non ci mettevi più piede.
Tu prima di andartene hai sputato ad una bandiera americana che c’era appesa al muro.
Bush deve averlo saputo e deve essersi incazzato perché da quella sera niente più Dio, niente più cameriere e niente più culi.
Stanotte, la guardi da lontano, quella bandiera a strisce con tante stelle, per l’ultima notte.
A te una stella sola nella bandiera ti sarebbe bastata, ritieni non ci fosse bisogno d’esagerare come hanno fatto.
Where is your mind?
Stavolta sarai tu ad andartene per sempre.
Hai già pensato come fare.
Anche tu scomparirai dietro al primo autobus della mattina, come fece la tua ultima donna.
E sarai l’uomo del giorno dopo.
Sì, di quelli che il giorno dopo finiscono nei trafiletti di cronaca nera dei giornali locali.
E nelle chiacchiere delle portinaie, quelle che rimbombano negli androni,
proprio dove pisciano i cani.


13 novembre 2007


per dover di cronaca:
"Il segreto di Rahil" sarà proiettato in occasione del Med Festival
a Roma al cinema Trevi
giovedì 15 novembre alle ore 16.00

e... per vederlo on-line collegati a www.niff.it
inserisci un username e una password.
Per tutto il mese di novembre 2007
si sta svolgendo il festival on line NET INDIPENDENT FILM FESTIVAL,
una rassegna di 16 film indipendenti.

12 novembre 2007

non si uccidono così anche gli angeli?



"Se un poliziotto spara in aria
e uccide un essere umano che non vola,
significa che ha sparato più in basso".


O forse voleva uccidere un angelo...

11 novembre 2007



"Quando si accascia il fumo esce fuori che è una meraviglia,
sembra un tubo rotto.
Un tiro, la gola che brucia, la sabbia negli occhi,
le mani contratte, ora inermi.
Giusto il tempo di un respiro,
l’attimo in cui è sembrato di inspirare tutta l’aria del mondo,
e tuttavia un niente impossibile da trattenere.
Il passaggio di sangue dal cuore ai polmoni dai polmoni al cuore,
la contrazione e il rilassamento di atri e ventricoli, le sinapsi che frizzano da un neurone all'altro: frazioni di secondo.
Un niente, dunque;
un niente con un sacco di roba dentro, per chi ha voglia di vedere."

Non è roba mia, è roba d'Alice.
Io lo specchio oggi non lo guardo proprio.
C'è chi c'è morto, di fumo.

Oggi compie gli anni un amico a cui non ho più voglia di fare gli auguri.
Lui mi fece poggiare la testa sul tavolo:
alla fine lo spazio finiva, finiva l’ossigeno,
il sangue, le vene, le gonne corte.
Domani, sarà l’affanno inutile della gente in coda alle poste,
la cosa più importante della mia giornata.
E' proprio vero: domani è sempre un altro giorno.

02 novembre 2007

mille bolle blu



Marc Gregory era ancora un bambino
là sulla Tuscolana
mentre Pasolini ci girava "Mamma Roma".
I palazzi erano nuovi di zecca
le strade senza traffico.
Tutta un'altra città.
Tutta un altra musica.