25 settembre 2008

questione di tempo



Va tutto bene.
In casa la poltrona è al solito posto.
Fuori casa la strada è al solito posto.
Non c'è nulla da temere.
Non c'è nulla che è cambiato.
Camminate pure lungo le strade delle vostre città.
Non temete.
Tutto va bene.
Non c'è nessun pericolo.
State tranquilli.
Le zanzare tigre sono lontane ormai.
Il freddo porterà solo la solita influenza.
Avete le vostre medicine, non temete.
Stanno sempre là dentro ai vostri armadietti.
E gli armadietti stanno sempre al solito posto.
Se le medicine sono finite le farmacie ne sono piene.
Le farmacie stanno sempre al solito posto.
Come sugli scaffali i biscotti del Mulino Bianco.
Non temete. Non finiranno mai i biscotti del Mulino Bianco.
Tutto è sempre al solito posto.
La poltrona, la strada, gli armadietti, i biscotti.
Non c'è nulla da temere.
Proprio no. Lo dicono tutti.
Lo dicono anche al telegiornale.
Unico dettaglio: i biscotti costano un pò di più.
Però in compenso le medicine costano un pò meno.
Non temete.
Ci pensa il vostro stato a sistemare i bilanci delle vostre case.
L'importante è che le poltrone rimangano al loro posto.
Le vostre e le loro.
Tutto sempre al solito posto.
E quella voce che vi dice: non temete.

20 settembre 2008

sos ossa


Le ossa rotte non sono nulla
paragonate all'ossobuco dentro al quale puoi perderti.

Sì, so che è una frase stronza
ma è anche una scusa per fare un post
con "Bones" degli Editors.
Tiè. Eccoli immortalati.

19 settembre 2008

Elvis è come settembre: torna sempre



"Scrivere è una sconfitta. Non sappiamo niente, allora immaginiamo" (Tutto il freddo che ho preso, Grazia Verasani)
Boh, non lo so se è vero.
Forse sì, forse no. Forse non lo so.
Allora è vero che non sappiamo niente.
Piuttosto dipende dai giorni.
O magari dai mesi.
In questo settembre, sarà perchè mi sembra d'aver capito un pò di cose che non sapevo, o meglio, non volevo sapere, con quel tenere la testa sotto terra come gli struzzi... perchè avevo paura della luce come avevo paura dell'amore, che credevo fosse una cosa che fa obbligatoriamente male...
Sono stata una stupida per troppi anni.
Mi sa che sono stanca d'essere stupida.
Sono stupita adesso più che stupida.
Che poi, ah ah... mi faccio ridere da sola.
Mi ci lascio andare su questo settembre
come fosse il mio letto-cuccia-nicchia.
Scopro che è più facile abbandonarsi
che fare resistenza.
Si rischia meno rischiando che non rischiando.
Ora so che quello che fa male è il dubbio
non la verità.
Anche se è una brutta verità.
Forse perchè è proprio vero che noi che scriviamo, siamo sempre in grado di immaginare il peggio più che ammettere che non sappiamo nulla.

15 settembre 2008

infinite wallace


... che non la farà mai più è certo
chissà se è stato anche divertente.
Pendere da una corda per qualche secondo con la gola che ti si strozza potrebbe anche esserlo, se poi vai a stare meglio di prima...
e a maggior ragione se sei uno scrittore
perchè come diceva Marco Lodoli ieri sera a Piazza Re Di Roma
"fare lo scrittore è un modo per reagire alla realtà che di solito, per chi è sincero, realistico, senza paraocchi, e buon osservatore, è una realtà " non pura". E allora scrivendo ce la riscriviamo e inventiamo come ci pare e ci illudiamo, e sopravviviamo, pur sapendo che stiamo mentendo"
Lasciando perdere " i superficiali" che preferiscono foderarsi gli occhi col prosciutto e i bugiardi che dicono il contrario di quello che sentono, è vero che la realtà non è pura.
Ora, o la si accetta comunque e si è impuri come il 99% degli essermi umani
o si fa come Wallace, che a quanto pare, da scrittore, ha reagito con fin troppa ironia.
Divertente un cazzo.
E' una perdita abissale per tutti noi.
Quando è una talento a scomparire, mi dispiace,
ma per come la penso io, è peggio che se muore un cane per strada.

14 settembre 2008

l'uomo del giorno dopo


A questo punto la bellezza non c'entra più niente.
Forse servì a qualcosa, all'inizio
ma poi è stata dimenticata.
Resta quello che chiamano amore e basta.
Quello che capisci che ci sei dentro perchè ti sei rincoglionito.
E ti piace esserlo, era come se non aspettassi altro che arrivare a sentirti così.
Adesso hai una scusa da sfoderare durante le gaffes.
Puoi anche evitare di bere, che tanto l'effetto è lo stesso e costa meno.
Poi a volte stai male proprio come dopo le sbornie.
Anche di più. E' sto coltello nello stomaco che chiamano gelosia.
La gente col tempo ha dato un nome a tutte le cose, anche a quelle che un nome così definito non potrebbero averlo.
Perchè la verità è sempre di più che qualche definizione kitch, da romanzetto rosa o da pamplet francese.
La verità non si ferma mai alle parole, figuriamoci ad una sola...
Stai in piedi ma pendi, con le mani appoggiate alle tasche per darti un contegno.
A qualcuno puoi sembrare buffo: a quelli che ci sono già passati ma gli è finita male.
Ti è successo e basta. Ti ci sei ritrovato.
Forse nemmeno è dipeso da lei ma solo dal fatto che era al momento giusto nel posto giusto, con gli occhi giusti a guardarti a quel modo.
Poi tu l'hai magari anche un pò sopravvalutata, hai voluto arrenderti a lei, alle sue mani e a tutto il resto.
Succede. Succede a tutti almeno una volta nella vita.
Quelli che invece no, beh, quelli devono avere proprio qualcosa di difettoso a livello lombosacrale.
Perchè è da li che parte tutto.

10 settembre 2008

amarcord


Eccolo,
è fatto come un vocabolario ma è dato alla fantasia degli autori e al loro umore friabile e brioso definire la parola che hanno scelto.
Io, manco a dirlo, ho scelto "amarcord", e ironia della sorte, "n'amarcord piò" (non mi ricordo più) cosa ho scritto perchè è successo troppo tempo fa e ho perso il file nei meandri del computer.
C'era chi gli rimaneva "quel che resta del giorno", invece a me rimane quel che non resta della mia memoria in codesto libro.
Sbuco quasi con imbarazzo in mezzo a nomi verso cui nutro profonda ammirazione: si passa da Andrea Camilleri a Sandro Veronesi, da Erri De Luca a Giancarlo De Cataldo, da Melissa Panariello a Giorgio Faletti, da Paolo Nori a Tiziano Scarpa, passando per Enrico Brizzi, Paolo Giordano, Tullio Avoledo, Lidia Ravera, Domenico Starnone, Camilla Baresani, Giuseppe Genna, Luciana Littizzetto, Michele Serra, Marcello Fois, Diego De Silva e tantissimi altri.
Pubblicato da Fandango Libri, costa diec'euri.