16 agosto 2015

Boba è un nome facile da dire, anche a 3, 4 anni, perciò me lo ricordo bene.
Quando ero bambina c'era un amico di mio padre che si chiamava così.
L'aveva conosciuto in uno dei suoi viaggi e un giorno si presentò alla nostra porta.
Boba era della provincia di Sarajevo. Quando i miei erano al lavoro lui ci portava in giro in bicicletta, a me e mio fratello, su due seggiolini appesi uno al manubrio e uno dietro sul portapacchi. Andavamo per il paese e per le piccole strade di campagna. Anche al macero a pescare. O meglio, a fare finta: mica sarà pescare seriamente quando si tirano sù i pesci rossi con la retina!
Poi una volta, fuori dal fruttivendolo, ci rubarono la bicicletta e tornammo a casa a piedi.
Ci sono delle foto, in cui è ritratto. Era moro con una spessa barba. Deve aver avuto sui 25 anni. Lo posso supporre solo dalle fotografie. Non so bene. Da piccoli non si riesce a dare un'età agli adulti. Sembrano grandi e basta. Tutti allo stesso modo. Lui faceva i giochi dei bambini però, coi Lego che era il mio gioco preferito. Costruivamo i paesi. Erano paesi da poco. Molto scarni. Lui diceva che il suo paese era così. E' rimasto ad abitare da noi per mesi, poi ogni tanto andava via e poi tornava. Io non ricordo di preciso quando fu che non si fece più vedere.
Mi è tornato in mente un pò di tempo fa. Per tanti anni nessuno in famiglia ne ha più fatto parola.
Quando ho chiesto che fine aveva fatto Boba, mio padre ha abbassato la testa.
- Non lo so. Non ha più risposto alle lettere.
Non c'erano tutti i mezzi che ci sono adesso per rimanere in contatto con le persone.
Ma non so perchè, qualcosa mi dice che se anche ci fossero stati non avrebbe ugualmente risposto mai più.