tag:blogger.com,1999:blog-309281232024-03-13T14:01:57.784+01:00pensieri spalmati su giorni senza data... di cinzia bomoll<img src="http://www.flickr.com/photos/12941078@N00/3674608329/"><br>cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comBlogger164125tag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-85027588491089102402019-12-23T17:58:00.001+01:002019-12-23T17:58:32.985+01:00showreel Cinzia Bomoll - director <iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/9gGwkVrO_So" width="480"></iframe>cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-38314511639032612842018-05-27T09:41:00.001+02:002018-05-27T09:41:21.247+02:00booktrailer "69" romanzo di Cinzia Bomoll (Fazi editore)<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/M-lVy-7P7AY" width="480"></iframe>cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-89472985720730093952017-01-10T03:59:00.000+01:002017-01-10T04:35:11.692+01:00L'importante era saper ballare<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ATqxgoOxm_E/WHRM20YBLXI/AAAAAAAAAsU/lKl7HXuC0704bGuQOpLnit0_MwD_6_I4gCLcB/s1600/corso-di-tip-tap-base-buttapietra-prova-1509-00401264-001.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="244" src="https://1.bp.blogspot.com/-ATqxgoOxm_E/WHRM20YBLXI/AAAAAAAAAsU/lKl7HXuC0704bGuQOpLnit0_MwD_6_I4gCLcB/s320/corso-di-tip-tap-base-buttapietra-prova-1509-00401264-001.jpeg" width="320" /></a>New York è quel tipo di città che da sempre mi fa sentire più me stessa che altrove.<br />
Non lo so perché.<br />
Anzi sì che lo so: ci ho vissuto tanto tempo fa, negli anni 30, e facevo la ballerina di tip tap.<br />
E me ne andavo ad Atlantic City a giocare parte del mio ridicolo stipendio, al casinò.<br />
Andavo col treno, un treno lento e che mi faceva la pelle grigia di carbone.<br />
Se ho mai vinto le volte che andavo laggiù?<br />
Vincevo anche solo il fatto d'essere libera di andarci da sola, che a quei tempi non ce n'erano mica tante come me, senza padre o fidanzato o marito ad accompagnarle.<br />
Io avevo un gatto, va bene? Avevo un gatto che mi dava e cui davo l'affetto che necessita per sentirsi a posto. Un povero gatto nero spelacchiato trovato nell'East Village, che lo volevano scannare dei ragazzini per gioco. E io l'ho preso e me lo sono portato a casa e l'ho infilato nel terrazzino.<br />
- Caga finchè vuoi, basta che la fai lì fuori.<br />
E la merda cadeva di sotto in strada, dalla grata antincendio.<br />
Per farla breve mi sembra ieri che ero là a fare tutte queste cose.<br />
A casa mia, ecco perché mi ci sento a mio agio, perché c'ho già vissuto, e più a lungo di questa vita qua che sto vivendo adesso.<br />
Let's dance tip tap, che sono bravissima e a scuola non ci sono mai andata.<br />
Capito perché?cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-18171152448735639482015-08-16T14:32:00.004+02:002015-08-16T14:50:49.380+02:00Boba è un nome facile da dire, anche a 3, 4 anni, perciò me lo ricordo bene.<br /> Quando ero bambina c'era un amico di mio padre che si chiamava così.<br /> L'aveva conosciuto in uno dei suoi viaggi e un giorno si presentò alla nostra porta.<br />
Boba era della provincia di Sarajevo. Quando i miei erano al lavoro lui
ci portava in giro in bicicletta, a me e mio fratello, su due
seggiolini appesi uno al manubrio e uno dietro sul portapacchi. Andavamo
per il paese e per le piccole strade di ca<span class="text_exposed_show">mpagna.
Anche al macero a pescare. O meglio, a fare finta: mica sarà pescare
seriamente quando si tirano sù i pesci rossi con la retina!<br /> Poi una volta, fuori dal fruttivendolo, ci rubarono la bicicletta e tornammo a casa a piedi.<br />
Ci sono delle foto, in cui è ritratto. Era moro con una spessa barba.
Deve aver avuto sui 25 anni. Lo posso supporre solo dalle fotografie.
Non so bene. Da piccoli non si riesce a dare un'età agli adulti.
Sembrano grandi e basta. Tutti allo stesso modo. Lui faceva i giochi dei
bambini però, coi Lego che era il mio gioco preferito. Costruivamo i
paesi. Erano paesi da poco. Molto scarni. Lui diceva che il suo paese
era così. E' rimasto ad abitare da noi per mesi, poi ogni tanto andava
via e poi tornava. Io non ricordo di preciso quando fu che non si fece
più vedere.<br /> Mi è tornato in mente un pò di tempo fa. Per tanti anni nessuno in famiglia ne ha più fatto parola.<br /> Quando ho chiesto che fine aveva fatto Boba, mio padre ha abbassato la testa.<br /> - Non lo so. Non ha più risposto alle lettere.<br /> Non c'erano tutti i mezzi che ci sono adesso per rimanere in contatto con le persone.<br /> Ma non so perchè, qualcosa mi dice che se anche ci fossero stati non avrebbe ugualmente risposto mai più.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-hWGqqLVlGSU/VdCCtXwPtUI/AAAAAAAAAiQ/k6u3X7iicw0/s1600/ladri%2Bdi%2Bbiciclette.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-hWGqqLVlGSU/VdCCtXwPtUI/AAAAAAAAAiQ/k6u3X7iicw0/s320/ladri%2Bdi%2Bbiciclette.jpg" width="235" /></a></div>
cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-17388125718897752682013-02-09T14:56:00.001+01:002013-08-30T12:52:49.692+02:00quella specie di addio<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-t0lbi3mCVzQ/URZVBfAiU-I/AAAAAAAAAR4/Cl0LKlAfkN8/s1600/168767_1774118637020_6948843_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-t0lbi3mCVzQ/URZVBfAiU-I/AAAAAAAAAR4/Cl0LKlAfkN8/s320/168767_1774118637020_6948843_n.jpg" width="320" /></a></div>
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Ero di quelle che non lo manifestavano com'erano dentro.<br />
Forse anche per quello sono finita a far la scrittrice.<br />
Erano
gli anni in cui la gente fa tutto quel gran parlare attorno a sè,
tipico della post adolescenza, degli ormoni impazziti, dell'adrenalina
nel corpo e nella mente che ti fa dire anche quello<b><i></i></b>
che non vorresti, anche più del dovuto perchè c'è un'urgenza
espressiva, un sangue caldo dentro che pulsa ed è, per certi, troppo.<br />
E
lui era uno di quelli fatti così, in più ci metti che aveva amici di
bar che parlavano poco delle cose serie della vita, perciò appena
trovava qualcuno disposto a non alzarsi dagli sgabelli dei pub in quei
sabati sera di nebbia emiliana, beh, ne approfittava. E io molte volte
sono rimasta lì ad ascoltarlo, più per pigrizia e più per le pinte di
birra che mi inchiodavano al tavolo. E perchè aveva gli occhi proprio
belli.<br />
E poi tutti quegli anni erano passati ed erano successe
tutte quelle cose che succedono quando la gente sta poco attenta ai
dettagli.<br />
Ogni tanto c'erano quelle lettere che continuava a
scrivermi anche quando cambiavo indirizzo. Non ho mai capito come
scoprisse dove andavo a cambiare casa.<br />
Io non lo so se quando
stavo ad ascoltarlo, e il più delle volte mi faceva proprio incazzare,
era perchè gli volevo un bene speciale.<br />
Io non lo so se in quegli occhi c'avevo trovato quella parte di me che gli occhi li chiudeva.<br />
Io non lo se dopo tanti anni ci penso perchè fa parte del mio passato o vorrei facesse parte del mio futuro.<br />
Io
non lo so perchè più a volte vado lontano, nel mondo, dall'altra parte,
e più mi viene voglia di abbracciarlo perchè lui sta ancora dove io
sono nata.<br />
So solo che devo ringraziarlo, anche se non vorrei, per quello che ho scritto nel mio romanzo.<br />
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So che lui non avrebbe voluto, ma in un certo senso ne è responsabile.<br />
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<br />cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-39180093214275704812012-08-16T11:59:00.001+02:002012-08-16T11:59:27.554+02:00nemmeno questi fiori azzurri<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-Iu-QuaggcOM/UCzERtZr62I/AAAAAAAAARQ/QyvKYF37arM/s1600/400497_3082421983786_1335460788_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-Iu-QuaggcOM/UCzERtZr62I/AAAAAAAAARQ/QyvKYF37arM/s320/400497_3082421983786_1335460788_n.jpg" width="301" /></a></div>
Ho visto coppie litigare e lasciarsi al chiosco di Villa Borghese per colpa di una macchia di cioccolato scivolata su pantaloni bianchi di lino. <br />Ho visto bambini prendere schiaffi dalle madri per essersi fermati a guadare impietositi i barboni accalcati vicino alla Stazione Termini. <br />Ho visto ragazze piangere tutta la notte sotto finestre dei Parioli dalle luci spente e nel buio ragazzi ridere e torcere con le mani i preziosi tendaggi di famiglia. <br />Ho visto altre ragazze urlare isteriche e mandare affanculo intere compagnie sedute accanto alle fontane di Piazza Navona per colpa di un unghia col french spezzatasi contro il travertino. <br />Ho visto turiste svedesi al Pigneto rincorse da uomini con la lingua fuori non per il caldo che sono gli stessi uomini che una volta erano i ragazzetti che andavano con Pasolini.<br />Ho visto falò di notte verso Tor Bella Monaca dove solo dio sa cosa bruciavano e un fumo denso e acre riempire i polmoni di giovanissime albanesi in zoccoli altissimi che si bisbigliavano nelle orecchie poco più in là. <br />Ho visto cani abbandonati per strada con al collo targhette impreziosite da strass e nomi di attori di Hollywood impresse sopra. <br />Ho visto me allo specchio stamattina e mi son detta: è ora di andarsene via per un pò.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-80933808264681412462012-06-03T19:21:00.001+02:002012-06-03T19:21:04.085+02:00La terra trema<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-7dXTMbSE1ts/T8ucrp_PdoI/AAAAAAAAAQ4/UES_HHGA7Nc/s1600/app_full_proxy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="http://2.bp.blogspot.com/-7dXTMbSE1ts/T8ucrp_PdoI/AAAAAAAAAQ4/UES_HHGA7Nc/s320/app_full_proxy.jpg" width="320" /></a></div>
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Questo sorriso è roba di Modena.<br /> Mia cugina va dicendo che va tutto bene.<br /> - Uno squasso e via, poi vita nuova!<br /> E sospira.<br /> - Oh, l'altalena non è mai dondolata così a meraviglia!<br /> Mentre lo dice le si smeriglia il cuore, ma son belle le sue scintille.<br /> Tutto il resto son davvero noccioline.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-49347730566889269742012-02-17T15:24:00.003+01:002012-02-17T15:24:21.229+01:00Gli schiaffi mai dati<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-KKYAD-dAmII/Tz5i2OovXwI/AAAAAAAAAQc/AY5tygZUTUk/s1600/donna_angelica_alla_prima_comunione_01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-KKYAD-dAmII/Tz5i2OovXwI/AAAAAAAAAQc/AY5tygZUTUk/s320/donna_angelica_alla_prima_comunione_01.jpg" width="273" /></a></div>
Sono stata bambina tra bambini che non lo erano.<br />
Alle
elementari avevo un compagno di scuola che a dieci anni aveva la
pistola. In bagno durante la ricreazione la mostrava agli amichetti e si
faceva grande assai.<br />
Era grande, grande nel peggior dei termini.<br />
Gli altri bambini lo ammiravano e ben presto alcuni riuscirono ad avere anche loro una pistola.<br />
Si
era sparsa la voce che c’era un signore che ti poteva regalare una
pistola a patto che tu poi facevi qualche lavoretto per lui. Io li
sentivo in bagno questi discorsi, di là dal muro.<br />
Mi piaceva
spiare i discorsi dei maschi mentre mi sistemavo i nastri rosa tra i
capelli riflessa nello specchio. Mi fissavo e facevo le smorfie e mi
chiedevo se anche io avrei potuto avere una pistola o se era solo una
cosa per maschi.<br />
Avevo nove anni. O capivo poco o capivo troppo, nessuno mi ha mai detto come stavano le cose.<br />
So
solo che ne parlai con mio fratello più grande, che con mia madre non
tenevo il coraggio. Mi diede uno schiaffone che mi fece cadere a terra.
Me lo ricordai tutta la vita.<br />
Io ceffoni così a mio marito non ne
ho potuti dare. Ma solo per una questione di rispetto, che l'istinto ce
l'avrei avuto. A mio figlio sì, finchè era piccolo, ma ora so che sono
serviti ben a poco. Sempre per quella faccenda delle pistole.<br />
Ho capito che è questa la differenza tra i maschi e le femmine: dare schiaffi alle femmine serve. Ai maschi no.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-811440329392965282012-01-30T18:02:00.008+01:002012-01-31T21:10:19.292+01:00e questo l'hai imparato ai tuoi corsi di tango?<a href="http://2.bp.blogspot.com/-Cg4JpVl1bt4/TtZ1XjA3GgI/AAAAAAAAALA/jdQdWp-HNoU/s1600/388487_208814102526197_124987870908821_451122_352845411_n.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5680857027370752514" src="http://2.bp.blogspot.com/-Cg4JpVl1bt4/TtZ1XjA3GgI/AAAAAAAAALA/jdQdWp-HNoU/s400/388487_208814102526197_124987870908821_451122_352845411_n.jpg" style="cursor: hand; cursor: pointer; display: block; height: 330px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 400px;" /></a><br />
- Sei in ritardo di un’ora.<br />
- Aspettavo smettesse di piovere.<br />
- Piove da ore. Come puoi pensare che smetta per te, solo perché in otto anni non sei riuscita a convertirti agli ombrelli?<br />
- E’ così bello passeggiare sotto la pioggia. <br />
- Sì, poi ci manca che cantiamo. <br />
- ...ti sei poi deciso a vedere quel film. Senza di me. <br />
- Non hai niente di meglio da dirmi dopo tutti questi anni?<br />
- Non so, non mi viene in mente niente di sensato.<br />
- Cosa mi diresti se fossi uno che hai conosciuto stasera?<br />
- Che sei bello.<br />
- Ti fa piacere rivedermi?<br />
- Non tanto.<br />
- La prossima volta andrà meglio.<br />
- Ci sarà una prossima volta?<br />
- Perché non dovrebbe esserci?<br />
- Perché potrebbe non esserci.<br />
- Sei una donna intelligente.<br />
- Ti ha sempre fatto comodo pensarlo.<br />
- Non fare così. Perché devi rovinare tutto?<br />
- Non c’è niente da rovinare. <br />
- Poteva essere una bella serata.<br />
- Una bella serata? Ma se siamo solo due sopravvissuti.<br />
- Sei sempre quella.<br />
- Sono sempre stata me stessa. Tutto qua. <br />
- Allora adesso baciami, ti prego.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-31614538769094711372011-12-16T07:17:00.003+01:002011-12-16T07:43:00.576+01:00soffitte e cappelli, e forse la luna<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/-FMvY7NAZCu4/Turmg6iQUhI/AAAAAAAAAQE/bD1fxFpEn50/s1600/luna1.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 255px; height: 320px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-FMvY7NAZCu4/Turmg6iQUhI/AAAAAAAAAQE/bD1fxFpEn50/s320/luna1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5686610932651807250" /></a><br />A tutti quelli che ti hanno detto che con quella faccia dovevi fare l'attrice<br />ribadisci che ci vuole troppo desiderio per essere dediti a quella grande follia.<br />Non ti interessa poter essere qualcun'altro, qualcos'altro.<br />Non c'è nulla da fare, preferisci starne al di fuori.<br />Non ti piace essere guardata, preferisci guardare.<br />Non ti piace essere ascoltata, preferisci ascoltare.<br />Esistesse un luogo dove è possibile poter guardare il mondo <br />senza starci troppo in mezzo, ci andresti.<br />Tipo una soffitta, al sesto piano di un palazzo abbastanza antico da poter avere sei piani, e da lì vedere la luna. La luna che ti ricorda quella canzone.<br />"Alice guarda i gatti..."<br />Certa gente ama i gatti perchè non può reggere la fedeltà dei cani.<br />Gli uomini si dividono in cani e gatti, <br />ma loro non sanno da che parte stanno.<br />Lo sa solo chi li vede da fuori. <br />Da chi li sa ascoltare. Come fai tu.<br />Io sogno di scrivere un romanzo gotico, con te come protagonista,<br />e di dedicartelo, ragazza che ami gli uomini col cappello.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-66517417412898622692011-12-15T17:12:00.011+01:002011-12-15T19:27:32.463+01:00tremate tremate le gemelle son tornate<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/-My2ayIwGgVQ/TuocndU47WI/AAAAAAAAAP4/YyLVz0yD3xU/s1600/Gemelle_Cinzia.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-My2ayIwGgVQ/TuocndU47WI/AAAAAAAAAP4/YyLVz0yD3xU/s400/Gemelle_Cinzia.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5686388943721393506" /></a><br /><br />Un pò più cattive, perchè meno tagliate.<br />E, detto di Ester, sembra un eufemismo. <br />Nella versione digitale del romanzo su Kindle di Amazon, eccole. <br />Alice con la sua arroganza, Ester con la sua ambiguità. <br />E' un esperimento. <br />E' un dovere verso i lettori che mi hanno scritto dicendo di cercarlo in libreria e on-line, senza trovarlo. <br />Sì perchè il romanzo pubblicato da Fazi Editore nel 2006 è esaurito e contemporaneamente i diritti sono tornati a me.<br />Ho pensato di rispolverare la versione integrale. Con 50 pagine in più. <br />Senza i tagli dell'editor della casa editrice di quei tempi. <br />Era Massimiliano Governi, persona meravigliosa e bella testa.<br />Lui fece un lavoro sublime ma sentivo la necessità di pubblicare qualcosa di diverso da ciò che già uscì in libreria.<br />Perciò eccolo, per voi, in Kindle Amazon.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-34338611638470988822011-11-30T19:26:00.004+01:002012-01-30T18:01:53.790+01:00Buonocore<a href="http://static.blogo.it/artsblog/johnnieshandkydd.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 268px; height: 280px;" src="http://static.blogo.it/artsblog/johnnieshandkydd.jpg" border="0" alt="" /></a><br /><br />La città li stava a guardare. <br />Napoli si ricorda tutto. <br />Ha visto in faccia quei due ragazzi.<br />Ma non ha gridato per avvertirti, il giorno dopo.<br />Non poteva, le hanno tagliato la lingua troppe volte. <br />Non riesce più nemmeno a parlare.<br />A volte però intona una melodia, te ne sei accorta? <br />Lo fa con una nenia di gola.<br />Ha qualcosa di tragicamente malinconico accompagnata dal rumore del mare.<br />E voi, non ditemi che avete percorso queste strade e ci avete visto solo la spazzatura abbandonata ai lati.<br />Perché allora voi siete ciechi.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-11764908090931182072011-11-11T13:26:00.004+01:002011-11-11T13:31:35.258+01:00sixty nine inch nails<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/-2tlB9Rkp5tw/Tr0VnlQkTXI/AAAAAAAAAKo/5topZY3hwzw/s1600/Layout%2B1_Pagina%2B1.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 293px; height: 400px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-2tlB9Rkp5tw/Tr0VnlQkTXI/AAAAAAAAAKo/5topZY3hwzw/s400/Layout%2B1_Pagina%2B1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5673714875317374322" /></a><br /><br /><br />La sera che si incontrarono si amarono subito. <br />Bastò poco.<br />L’odore, la fretta e la paura di non esserne capaci. <br />Era una calda sera di luglio.<br />L’uomo metteva il piede sulla luna per la prima volta. <br />Loro erano di quelli che non ci volevano credere. <br />Stavano in mezzo alla strada a guardare in su, perplessi e cinici.<br />Quando si scontrarono, non badarono ai rispettivi volti.<br />Provarono un’istintiva paura e per questo si attrassero, <br />rimanendo però voltati ognuno dalla parte opposta. <br />Perché là, c’era l’altra faccia della loro luna.<br />Quella in ombra.<br />Quella vera.<br />Quella che non potevano mostrare.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-72522685977208140672011-08-19T10:31:00.012+02:002012-01-12T19:06:00.315+01:00Buonanotte, però davvero.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/-ywYsutbZQZE/Tk4flp-EJSI/AAAAAAAAAJw/ZoStz4KJN4Y/s1600/280839_142196182521323_124987870908821_264043_1059880_o.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 386px; height: 400px;" src="http://3.bp.blogspot.com/-ywYsutbZQZE/Tk4flp-EJSI/AAAAAAAAAJw/ZoStz4KJN4Y/s400/280839_142196182521323_124987870908821_264043_1059880_o.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5642482114923603234" /></a><br />Te, che i treni erano una cosa diversa. <br />Tu avevi il privilegio di guidarli, perciò le tue notti erano migliori delle nostre,<br />anche se fatte di turni assurdi e caffè fuori orario. <br />Che noi stavamo invece sempre dentro le stesse province. Lì, così a raccontarcela. <br />Noi vivevamo dentro a stanze spesso vuote, tu su binari dove scorrevano i pensieri di migliaia di persone. Vuoi mettere. <br />Erano le tue mani che avrei voluto, le stesse mani che dietro al vetro salutavano i casellanti svegli e i colleghi, incrociati al volo, lì veloci, il tempo di vedersi in faccia un secondo appena. <br />Mi dicesti di esserti innamorato di una donna che girava smarrita in una stazione del nord che non sapeva più chi era e dove doveva andare. <br />L'hai presa con te. Aveva un cappello di panno in testa che fu la prima cosa, di una lunga serie di cose che aveva in testa, che le buttasti via.<br />Eri tu che avresti potuto rapire un treno, capendo come fare in base al quadro elettrico, ed andare via. <br />Che poi dove, dove vanno a finire i treni?cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-50503346305834568642011-08-08T15:29:00.004+02:002011-08-08T15:42:24.721+02:00Libertà, mica pizza e fichi...<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/-5DeO65CJQLw/Tj_nuPj2YUI/AAAAAAAAAJc/GuJYBgA9Xow/s1600/images.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 290px; height: 174px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-5DeO65CJQLw/Tj_nuPj2YUI/AAAAAAAAAJc/GuJYBgA9Xow/s400/images.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5638480040128045378" /></a>
<br />E poi capiti in quei supermercati di provincia del nord, tanto simili apparentemente a quelli in cui dall'altra parte dell'Oceano, qualcuno un giorno impazzisce e spara all'interno di essi, tra le corsie, tra le casalinghe ancor più disperate, tra qualche mormone che infrange le sue regole e va a comprare biscotti ipercalorici ma buonissimi, con più burro in un etto che dentro alle mammelle della sua vacca che tiene legata al recinto di casa.
<br />E in quei supermercati c'è sempre uno scaffale riservato ai libri, anche perchè di solito quei piccoli paesi di provincia le librerie non ce le hanno, e allora l'unico posto dove ficcarli è lì dentro, accanto ai prosciutti di Parma.
<br />Io vengo da uno di questi paesi e ogni tanto ci torno e oggi c'ho comprato "Libertà".
<br />Sì, sarebbe bello fosse una metafora, magari la vendessero al supermercato, e invece è solo il titolo del libro di Franzen.
<br />Già dalle prime pagine sento che sarà la piacevole lettura di questo mezzo agosto, dove tra lavori di scrittura miei e il pensiero di un nuovo film, sono certa sto libro farà la sua porca figura. Tanto quanto i suini coscioni che ha avuto per vicini fino a stamane...
<br />Emilia unta e cicciona, t'adoro e mi sa tanto che assomigli già a Ramsey Hill...cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-80683579397551423492011-05-31T11:25:00.009+02:002011-09-29T16:46:17.096+02:00E pace in terra ai registi di buona volontà<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/-GlPIT8-vYgA/ToSEf0PMgsI/AAAAAAAAAKI/tmjRD3nhKSs/s1600/IMG_1202.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 320px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-GlPIT8-vYgA/ToSEf0PMgsI/AAAAAAAAAKI/tmjRD3nhKSs/s320/IMG_1202.JPG" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5657792714017374914" /></a><br /><br />"Et in terra pax" è un film che è uscito lo stesso week end del mio e mi ha colpito enormemente. A volte sarebbe bello se a scrivere di cinema non fossero solo i critici ma i registi, parlando degli altri registi...<br /><br />Questo è un film necessario. Vedetelo e consolatevi, perché voi non farete mai quella fine lì. Perché voi che andate a vedere questo film fate certo parte di un altro mondo, però è giusto che sappiate com’è fatto questo. Questo film è proprio per voi, che amate il cinema, pur essendo la storia di quelli che al cinema non ci vanno e “manco je ne frega ‘na cippa”.<br />E’ un vero peccato che questo film sia distribuito in sole 3 copie, tra Roma e Latina, come se la lingua dei personaggi fosse una discriminante perché, Corviale a parte - abilmente scelto come location del film per la “bellezza” scenografica - questa è in realtà la storia di tutte le periferie dell’anima.<br />Per questo, vedendo “Et in Terra Pax”, possono saltare alla mente altre terre come quelle de “L’odio”, “Gomorra”, “Mamma Roma”, “City of God,”, “Made in Britain” e di un certo documentarismo sociale.<br />E’ vero che in queste periferie non succede nient’altro che quello che si vede in questo film, specie se si sta tutto il tempo seduti su una panchina, lasciandosi scorrere la vita addosso, “spingendo” più volentieri la roba che la propria esistenza.<br />Ma sono piuttosto situazioni dell’anima, più che luoghi veri e propri, per questo sono certa, da regista, che la scelta del Corviale, è stata dettata solo da esigenze artistiche, e che i registi Botrugno e Coluccini non avrebbero mai la pretesa di sostenere che lì non c’è nessuna via d’uscita, (no, perchè se gli togli pure la speranza a quelli che vivono lì, tanto vale spacciargli pure le corde con cui impiccarsi oltre che le varie polveri).<br />Grazie ad un cielo che può essere uguale per tutti, al contrario della terra, c’è chi, come Sonia, può riscattarsi avendo già pagato a duro prezzo il fatto di essere diversa dagli altri. Lei è l’unica che desidera qualcosa in più. Gli occhi che ha lei, nel finale del film, quando guarda fuori dalla finestra del serpente di cemento in cui è rinchiusa, sono quelli di chi è in grado di intravedere oltre la piattezza del quotidiano, un domani. Probabile o no che sia, è già molto provare a crederci, quando si è stati stuprati “dentro” come lei.<br />Magnifici gli attori e le attrici di questo film. C’è un cast sublime. Belle facce, che sembrano prese veramente dalla strada, di un’amenità disarmante. Bravi e brave, per la naturalezza recitativa che non si sfibra, come sarebbe potuto accadere in un film del genere. Prendiamo nota dei loro nomi, ricordiamoceli, anche se nessuno di loro è un “famoso” da botteghino. Questi “bravi ragazzi” sono in grado di passare magistralmente dall’ ironia coatta e spicciola a monologhi anarchici sul senso della vita, e dalla tragedia greca più antica a quella contemporanea.<br />E’ proprio negli attori che c’è la maggior parte del sottotesto del film, quello che non è stato scritto in una sceneggiatura certo volutamente molto scarna. Qui è tutto il resto che conta. Se ci sono film che si possono permettere di non scrivere tutto sulla carta, sono proprio questi, dove la regia già matura non scade nei virtuosismi inopportuni frequenti delle opere prime, la fotografia girata in Red è “altissima” e fa davvero venir voglia d’abbandonare una volta per tutte la pellicola, e la musica classica, che sta sempre bene ovunque, tantopiù qui, completano il senso dell’opera.<br />Perché questo, ancor prima di un film è un’opera degna di questo nome.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-22330122371834706522011-05-05T10:29:00.009+02:002011-05-05T11:07:00.048+02:00Esce... ed è come partorire gemelle, che però non sono come quelle del libro...<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/-9KdOevSXj04/TcJk0vLrr_I/AAAAAAAAAIo/iJ9KnSTyslw/s1600/189860_5473571125_690556125_89083_3211_n.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 292px; height: 320px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-9KdOevSXj04/TcJk0vLrr_I/AAAAAAAAAIo/iJ9KnSTyslw/s320/189860_5473571125_690556125_89083_3211_n.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5603151743583760370" /></a><br />Ed eccolo il 27 maggio, sempre meno come un miraggio e sempre più come un giorno vero in carne ed ossa prende forma. <br />Sarà un venerdì quasi d'estate, con la gente che esce e va ai chioschi di gelato e organizza d'andare alle spiagge, la domenica. <br />Per tutti sarà un venerdì come tanti altri, per me no. <br />Partorirò sta nuova creatura, a cui voglio già bene, anche se ancora non ha visto la luce, ma l'ho vista io sterminate volte all'ecografia....<br />C'è voluto tanto, troppo, per fare questo secondo figlio. <br />Che nel frattempo se ne sarebbero fatti due.<br />Ma mia nonna, che ne ha fatti nove, e diceva che era facile, come faceva a parlare così?<br />Le donne d'altri tempi erano davvero di tempra tosta.<br />Io ho sempre preso mia nonna come donna esemplare. Lei che era della stessa terra di Alfonsina Strada, donna temeraria, in quel mondo solitamente per uomini.<br />Mi auguro solo che a questo bambino qualcuno voglia bene, che sia schiaffegiato, sì, all'uscita, come si fa con tutti, ma che poi possa respirare, piangere e infine alzarsi in piedi e camminare con gambe sue.<br />E io rimango qui, donna da gravidanze cinematografiche, aspettando di concepire il prossimo... perchè sì, come mia nonna, vorrei tanti figli...cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-86328628872746971782011-02-03T22:26:00.005+01:002011-02-03T22:30:22.054+01:00dolci notti<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_OolGfZE-V0M/TUseOTJ1MkI/AAAAAAAAAIU/M9yPmTUs0WE/s1600/2a595a6cbea24805bcb9c6317d43066f_7.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 400px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_OolGfZE-V0M/TUseOTJ1MkI/AAAAAAAAAIU/M9yPmTUs0WE/s400/2a595a6cbea24805bcb9c6317d43066f_7.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5569578595182260802" /></a><br /><br />New York mi ha fatto bene,<br />come fa sempre bene andarsene.<br />Chissà perchè i viaggi ti fanno capire meglio chi sei davvero, <br />specie se li fai in solitudine.<br />Ti fanno capire cosa vuoi<br />e soprattutto cosa non vuoi.<br />Cosa non vuoi più.<br />Cosa non vorrai mai.<br />A volte basta poco e la tua vita si alleggerisce <br />dal peso di luoghi comuni e fobie.<br />Tutte quelle assurdità, perdono il peso che avevano.<br />E senti che finalmente sulle tue spalle non grava più<br />il peso delle cose inutili, <br />che non ho mai capito perchè più sono inutili, più sono pesanti.<br />E più ti schiacciano.<br />Ora per un pò, sì, posso volare.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-59700892587052602222010-11-22T18:36:00.001+01:002010-12-16T21:35:09.518+01:00Borges<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_OolGfZE-V0M/TQp38RgWYSI/AAAAAAAAAIE/ll1teM-2f5k/s1600/eisenstaedt-alfred-low-angle-of-cadets-at-naval-academy-lining-stairway-in-maury-hall.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 300px; height: 400px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_OolGfZE-V0M/TQp38RgWYSI/AAAAAAAAAIE/ll1teM-2f5k/s400/eisenstaedt-alfred-low-angle-of-cadets-at-naval-academy-lining-stairway-in-maury-hall.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5551381368062501154" /></a><br /><br />Borges si infilò nel guardaroba di una casa editrice argentina che stampava una rivista per cui scrivevano alcuni critici letterari... mise il suo primo libro nelle tasche dei loro cappotti e aspettò... dopo qualche mese su quella rivista lesse alcune recensioni su di lui e cominciò a sentire in giro il suo nome accostato alla parola poeta...cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-27588648711698064842010-10-30T15:23:00.003+02:002011-05-05T11:00:27.096+02:00isola del cinema<IMG SRC=http://sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc4/hs932.snc4/74517_1601102539988_1008809987_31698546_978728_n.jpg><br />Che non lo sia, il cinema, su un'isola...<br />che sia tra la gente, nelle strade, nei cuori...<br />Aspettiamo che qualcosa cambi<br />per permettercelo<br />a quelli come noi,<br />per cui il cinema è una ragione di vita,<br />un credo, un bisogno di esprimerci.<br />Affinchè ogni regista faccia un film libero,<br />affinche nessun'altro balli un ballo che è di chi lo vuole ballare.<br />Come un diritto a vivere....cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-42837706891649294352010-08-31T15:39:00.001+02:002010-08-31T15:42:28.710+02:00belle coppie<IMG SRC=http://3.bp.blogspot.com/_NjUov1-0KnU/SSnaVS4q66I/AAAAAAAAF0M/aRp7diftLhY/s400/Gloria+Swanson,Norma+Desmond2.jpg><BR><br />C'è sempre una Norma Desmond<br />che nei sabati sera organizza i suoi poker<br />come in "Viale del tramonto"<br />coi suoi dinoccolati e muti amici attori, quelli del suo stesso cinema muto.<br />Sarebbe bene essere anche noi a volte come lui, Buster Keaton,<br />anche noi così dinoccolati e muti...<br />Mentre è solo sabbia in bocca<br />quella che ci lascia lì perplessi.<br />Rimaniamo a ciancicar Martini Bianco col ghiaccio, e non parole.<br />Domani sarò felice d'esser rimasta a vedere quel neon dal letto, insonne.<br />A guardarla solo passare in strada, la gente.<br />In rosso lampeggia: ristorante Amarcord.<br />Adesso lo so, Dio fa la cameriera a Carpi<br />e si lascia toccare il culo.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-23075511739157467462010-06-10T10:54:00.004+02:002010-08-31T15:46:41.812+02:00suonala ancora Sam...<IMG SRC=http://www.porhomme.com/wp-content/uploads/2009/05/black-white-007-daniel-craig-main.jpg><br />Se tu fossi nata nel Maine i tuoi attuali 1.461 amici avrebbero sottoscritto la tua fanpage su Facebook nella quale non saresti mai entrata perchè gestita da uno schiavizzato adorante tuo fan made in USA. Avremmo goduto delle tue esaltanti inquadrature e delle tue storie di confine emotivo capaci di arrivare fin dentro le budella di milioni di occhi, trascinandoli nei mondi che si agitano in te. Quelli che partono dalle tue spazientite sopracciglia fin dentro la tazza del cesso sulla quale ti siedi al mattino.<br />Avresti avuto una storia con un talentuoso cineasta newyorkese invidioso del tuo culo che "fa provincia" e ossessionato dalla nuance del tuo platino e del tuo nero corvino. Lo avresti portato al suicidio, unico rimedio per tentare di viaggiare alla tua altezza anche solo il tempo di un necrologio.<br />I tuoi oltraggiosi ritratti in bianco nero avrebbero occupato le pagine di People, le recensioni delle tue opere avrebbero adornato la fantasia di potenziali registi in erba, come palline di natale su un'abete reciso.<br />Se tu fossi nata nel Maine, invece che consumare il mio tempo su questa bacheca, che si ostina a non dialogare con me, starei su qualche sito porno a gingillarmi con attricette porno coreane prima di iniziare questa afosa giornata di giugno... (lettera mandatami da Sam Stoner)cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-12193720106644163162010-02-02T16:52:00.007+01:002010-03-04T14:11:10.155+01:00e te ne vai<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/-ZXHGivonQ8&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/-ZXHGivonQ8&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br />Lei non aveva il coraggio di voltarsi dalla sua parte.<br />Davvero non ce l’aveva? Nemmeno per sapere dove stava guardando, in una circostanza tanto imbarazzante, mentre si fumava quella dannata sigaretta?<br />Si girò di scatto e vide che stava guardando i suoi fianchi.<br />Lui s'accorse che lei se n'era accorta. La guardò negli occhi, per sviare. Fu tardi. L'aveva già beccato.<br />Rimasero a fissarsi senza parlare. <br />Lei guardò che lui finisse la sua sigaretta, e sorrise un po’.<br />Che coraggio aveva avuto. Non aveva abbassato lo sguardo nemmeno un secondo. <br />Era pronta. Domani sarebbe andata a cercare l’altro uomo.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-62614492724742223712010-01-17T17:18:00.004+01:002010-03-30T23:33:47.777+02:00chiodi e cristalli<IMG SRC= http://img.allposters.com/6/LRG/26/2672/UK6UD00Z.jpg><br />La poesia non mi si è mai confatta<br />dunque la cerco nella parola rarefatta<br />Mi piace il suono della c seguita dalla acca<br />dunque penso chiodi e mi pare una parola che spacca.<br />Chiodi e Cristo parebbe troppo ovvio?<br />Dunque chiodi e cristalli, allora così ovvio.<br />Certo a proposito d'ovvietà promosse<br />così c'hanno chiamato perfino giubbotti e cinema a luci rosse...<br />altrimenti pungono e forano<br />si frantumano e tagliano...<br />Oddio che tragedia,<br />in questa poesiola da terza media!<br />Se poi ripensi ai chiodi piantati su Gesù<br />e alla notte dei Cristalli, non ce la si fa più.<br />Si pensi allora a quelli di garofano e a quelli di sale<br />sembran gli unici a non far male.<br />Ti piacerebbe un pò di sollazzo?<br />e invece stocazzo!<br />fanno piangere entrambi<br />ancor più del film di Bambi !<br />Il primo la maltrattata memoria socialista<br />il secondo, mettilo negli occhi e addio vista!<br />Certo potevo sceglier parole più poetiche e carine<br />ma a saltarmi in mente son state le prime. <br />E io che mi illudevo bastasse aspettare Godot<br />per trovar la rima in fondo ad un bicchiere di Merlot..<br />Ormai la mia anima di carta è bell'e sputtanata<br />prima ancor che sia finita questa poetica giornata...<br />Faccio ancora in tempo ad appender la mia penna al muro,<br />beh, almeno un chiodo dentro questa pagina lo trovo di sicuro.<br />E ai cristalli di un lampadario mi ci impicco appendendo una fune<br />e all'ultima riga senza rima, com'è giusto che sia, giungo alla fine.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-30928123.post-40596346783631708592009-12-14T18:00:00.002+01:002009-12-14T18:06:14.173+01:00come è vero dio<IMG SRC=http://img2.allposters.com/images/GBEU/FL0343.jpg><br />Siamo come cani randagi.<br />Ci aggiriamo nella notte, nella città, nel puzzo del nostro stesso piscio,<br />rassicurandocene.<br />Aspettiamo l'alba di un giorno della prossima settimana come se fosse già passato.<br />Tutto è scontato come è vero dio: perciò le sorprese sono sempre dietro l'angolo.<br />A volte zoppichiamo, a volte facciamo a botte coi nostri simili, <br />a volte ci prendono a calci e basta.<br />Sono gli uomini, quelli sempre più cattivi di noi.<br />Ci fanno schifo gli uomini che ci calciano senza motivo, solo perchè siamo cani randagi.<br />Ci fanno schifo le loro scarpe lucide: puzzano più dei nostri culi.<br />Noi, che la carta igienica, non c'è concessa.cinzia bomollhttp://www.blogger.com/profile/02715123544597850377noreply@blogger.com