25 luglio 2008

sunset limited

(dal numero di agosto 2008 si Satisfiction:)


Non è solo un treno.
E' anche un inedito di Cormac McCarthy.
Uscito due settimane fa. Va letto in un fiato.
E' un dialogo a due. Sembra scritto per il teatro.
Invece è un romanzo o qualcosa di simile.
Meglio: un romanzo in forma drammatica. Come suggerisce il sottotitolo. Se per forma drammatica si intende un dramma, il tema del testo è uno dei più indicati.
Ci sono due uomini: uno è bianco e uno è nero. Mica a caso.
Il bianco ha tentato il suicidio cercando di buttarsi sotto al "Sunset Limited".
Il nero l'ha salvato all'ultimo istante, strattonandolo dalle rotaie.
Il bello è che il nero ha fatto anni in galera per omicidio.
I due, in seguito, se ne vanno a casa del nero a bere un caffè. E il caffè che il bianco preferisce è coerentemente amaro.
E parlano della morte.
Troppa roba nera tutta in una volta può fare male?
E parlano di Dio.
Il nero crede, il bianco no. L'omicida cerca di convincere l'altro sull'esistenza di Dio.
Il bianco non cede. E' un professore di scuola, scettico come la carta moschicida appesa ai soffitti. Ed è proprio là che vorrebbe stare anche lui: appeso ad una trave.
Chissà se rimanendo solo in una stanza riuscirebbe magari a non farsi salvare dal primo stronzo che passa.
Dare dello stronzo ad un nero è fin troppo scontato, ma McCarthy riesce a farsi voler bene come sempre, ed è quello di sempre: quello la cui ironia cattiva, cinica, iperbolica piace tanto ai fratelli Coen.
Lo sanno tutti che il loro ultimo film è tratto dal suo omonimo "Non è un paese per vecchi".
Così come tutti dovrebbero sapere che "il sole non splende tutti i giorni sul culo dello stesso cane", come dice il "vecchio" Cormac.
Quello tra il nero e il bianco diventa un interrogatorio.
E' l'accusato di omicidio che fa l'interrogatorio all'ambizioso suicida.
Lo interroga sul senso della vita e sulle cazzate quotidiane. Che più o meno sono la stessa cosa. Roba come mangiare, bere, fare sesso, conoscere gente.
Poi gli domanda se farebbe del male alla gente che vede in metro, così come ne avrebbe fatto a se stesso.
Macchè: il male è roba da élite!
La risposta del bianco professore snob e suicida è perciò: no.
Il giudizio del nero omicida che gli ha salvato la vita è: sei pazzo.
Morale della favola, come si legge nella Bibbia: è la conoscenza che distrugge lo spirito. Ovvero la cultura porta al suicidio.
Non ce l'hanno mica detto, Heminguay e Mishima, cos'è che esattamente "porta i pendolari della vita a infilarsi in un bel cappotto di legno".
Ci prova McCarthy. E grazie tante.

21 luglio 2008

cappotto di legno


Il cappotto di legno
non è soltanto un abito scomodo
ma è come a Napoli chiamano poeticamente la bara.
Il Sunset Limited non è soltanto un treno
è anche il titolo di un libro inedito di Mc Carthy
che parla di omicidi, suicidi e caffè nero.
No, nulla di triste, anzi!
Giovedì sera, 24 luglio 2008, dalle 20 in poi alla libreria-enoteca Flexi
in via Clementina 9 a Roma (Rione Monti)
ci sarà la presentazione della rivista Satisfiction
che si trova nelle librerie Feltrinelli.
Tra le altre cose
l'attore e amico Giorgio Careccia
interpreterà una mia recensione del libro "Limited Sunset" di Cormac Mc Carty.
Per intenderci lo stesso di "Non è un paese per vecchi".
Poi non dite che non ve l'ho detto.

14 luglio 2008

mater matuta


“Le donne italiane hanno una bizarra caratteristica,
in confronto alle donne di altri paesi europei,
che può davvero loro ritorcersi contro.
Parlo dell'assurda capacità di dare ad intendere
di compiere un sacrificio
attraverso il sesso promiscuo.
La frequente voglia di fare l’amore con chi vogliono viene tradotta,
dal comune falso senso del pudore italiano,
in “buttarsi via, farsi del male, essere solo oggetto dell'uomo".
E loro risultano essere "puttane",
ma non nel senso più soddisfacente del termine,
piuttosto nel senso di martiri!
E solo come martiri si salvano la faccia
nei confronti della loro ipocrita società!
Bella scusa! Ma pericoloso espediente!
Finiscono per crederci anch’esse e rimangono vittime del loro stesso bisogno di espiare il falso pudore e salvare una falsa apparenza.
Tutta questa assurda fatica
solo perchè non ammettono
che semplicemente a loro piace molto fare l’amore.
Poverette! proprio non capiscono
che invece quella potrebbe essere la loro migliore via di scampo”

(udito in treno da una donna con accento francese)

12 luglio 2008

regina nera



... e poi eccola, che ritorna ...
stasera a Ostia Antica, nell'anfiteatro,
regnerà nuovamente, Lei,
l'icona indiscussa del gothic dark, da sempre.
Erano anni che non veniva in Italia
ed ecco finalmente
stanotte il cielo ribrillerà sopra Roma.
Saranno stelle nere,
saranno meglio delle solite.
Non si faranno notare per la loro luce
ma per il loro suono.
Siouxsie, è sempre stato talmente facile amarti.

08 luglio 2008

...eppur preferisco Duffy


Sì, indiscutibilmente ha più fascino Amy Winehouse,
trasgressiva, attaccabrighe, autolesionista e ribelle,
bella (dipende dai gusti, comunque carismatica certo) e maledetta,
anoressica e magra come un chiodo (pungente come un chiodo!)
con quella voce tra le spine e il velluto
con quei tatuaggi coraggiosi e arroganti,
(ne ha perfino uno con scritto Cynthia, forse dovrei farmene uno con scritto Amy?)
con quel cognome da "casa del vino" che è tutto un programma!
Eppure io preferisco Duffy,
con quel nome da puffo
con quell'aria "Barbiesca" da fidanzatina d'America,
adatta giusto per la pubblicità del Baby Shampoo Johnson!
Come artista, non le daresti due lire,
a vederla, sembra la brava ragazza che tutte le suocere vorrebbero,
eppure quando ricanta "Piece of my heart" di Janis Joplin fa accapponare la pelle
e tira fuori una voce cartasmerigliata e un piglio cattivo
che a confronto, quello di Amy, è un burro...
e poi diciamoci la verità...
ormai è più difficile, raro, originale e veramente "trasgressivo"
essere brave ragazze, o almeno sembrarlo.
Ormai tutto è stato detto e tutto è stato fatto,
mica siamo negli anni '60 dove faceva fico morire d'overdose.
Adesso si sa, che chi ha le palle, le pere non se le fa,
e che ci vuol più coraggio a prender la vita da lucidi.
Se poi riesci anche ad essere felice,
e non andare in giro a buttarti via, di 'sti tempi, con tutte le ragioni che ci sarebbero,
e se sei un'ottima cantante rock senza bisogno di massacrarti,
beh, allora devi proprio essere un genio!