25 febbraio 2008

Diablo, ma non la Lamborghini...



... sì, sentirti spezzare il fiato con cui canti le radici,
mentre allunghi le mani verso il resto,
restituirti i piccoli morsi gettandoti il cuore in gola,
mentre ridi a squarciagola
io ciccando per terra che è l'una passata
e nell'auto mi sembra di essere solo
perché tu non parli con me
ti sei addormentata non appena tu sei salita
dopo il ballo domenica sera è sempre così.
(grazie a Stefano)


e dopo la notte passata a vedere gli Oscar su Sky
in coma, stavolta non etilico ma cinefilo,
gioisco per la migliore statuetta:
quella a Diablo Cody !

20 febbraio 2008



Giocavo con un idea.
Vabbè che ero un ragazzino. Ma continuava a tormentarmi il bisogno di riscattarmi dalla mia colpa. Avevo tradito la fiducia di mio padre aprendo il cassetto della sua scrivania e in una qualche maniera dovevo espiare.
I preti del collegio che frequentavo ci obbligavano a pregare in ginocchio sulle scale del refettorio, tutti i giorni.
Ma non mi bastava.
Un giorno scaraventai giù dalla finestra della scuola la mia collezione di figurine rarissime, dopo che Riccardo Isoardi si era vantato in classe d’avere la stessa collezione ma già completa:
Lui capì che sarei potuto diventare uno dei miei migliori amici.
Si avvicinai a me e mi dissi:
- Devo ammetterlo, ho ammirato la tua azione. Hai coraggio. Forse io non ce l’avrei fatta a sbarazzarmi delle figurine a quel modo.
Io confessai:
- L’ho fatto solo perché non sopporto che qualcuno che possiede la stessa cosa che ho io. Uno dei due doveva non possederle più. Mi sta bene che sia io.

12 febbraio 2008

GOD-FELLatio



Quei bravi ragazzi.
Gli ultimi fuochi dell'immaginazione spontanea.
Gente che ha fatto dell'elocutio la propria ragione di vita.
Che ha saputo morire degnamente per essa.
Altro che per le ideologie.
A che serve un nichelino? A fare cinema, disse Pinter.
A metterselo in tasca e farlo tintinnare ad oltranza, direbbe Kazan.
A pagarci una puttanella da due soldi, direbbe Miller.
A cosa servono gli uomini?
A permetter di inventarci sopra le storie.
Le donne?
A star tra gli uomini e le storie.
A cosa serve il cinema?
A sopravvivere.
E a far tintinnar nichelini in tasca e a ballar le puttanelle.

11 febbraio 2008

69



Appena Corrado se ne fu andato, lei mise sul piatto un disco moderno. Qualcosa che non c’entrava nulla con l’atmosfera rigorosissima della serata. Era un successo del Sanremo di quell’anno, “Ma che freddo fa” di Nada.
Riccardo era seduto sul dondolo e la guardava turpe.
Succedeva solo quando rimanevano soli, che lui avesse quegli occhi per lei.
“Ma che freddo fa”: il titolo di quella canzone, gridato da Olimpia lì accanto ai falò, non aveva proprio senso. Riccardo storceva la bocca. Era ubriaco.
C’era da farla stare zitta, Olimpia, c’era da tapparle la bocca.
“Cos’è la vita senza l’amore?”
Doveva tacere Olimpia, così lo provocava.
“Questa vità cos’è, se manchi tu?
Provocava un uomo ubriaco.
“Non mi ami più? Che freddo fa”
E provocava se stessa,là dove la spudoratezza è in grado di affondare nelle viscere più intime.
C’era il capanno degli attrezzi del giardino, poco distante. La porta di legno si chiudeva con un catenaccio grezzo ma robusto.
Il tavolo di legno era sgombro per oltre metà della sua superficie, ed era grande. Era grande abbastanza per sostenere entrambi i loro corpi.
- Questa è la notte perfetta.
Lei forse ci credeva davvero a quello che diceva, nel delirio.
Ma lui dubitava fosse solo un modo per legittimare una porcheria.
Era la donna di Corrado. Era la futura moglie del suo migliore amico.
Sapeva d’avere maggiori privilegi di lui, nei suoi confronti, eppure… ecco: c’era un eppure di troppo.
Lo sciolsero, quell’eppure.
Poi lo nascosero.

09 febbraio 2008

rien ne va plus


E' ufficiale.
E' stata un'overdose di eroina ad uccidere Brad Renfro, l'altra notte a Los Angeles.
Il ragazzo maledetto del cinema americano,
anzi, uno come tanti.
Ne sfornano a bizzeffe di maledetti, 'sti americani.
Nessuno è bravo come loro.
A certe zone del mondo tocca sempre il meglio,
a certe altre la merda.
America, tu sei certo nella prima categoria,
ma riesci ad avere sulla coscienza lo stesso sangue delle terre che spalano merda a tonnellate.

08 febbraio 2008



Ora ripensava al pavimento a quadri bianco e nero.
Una volta ce n’era uno uguale al suo paese, nel refettorio della scuola elementare.
Si divertiva con gli altri bambini a saltare senza pestare le mattonelle del colore opposto a quello scelto.
Era peccato mortale pestare il nero se si era scelto il colore bianco.
E viceversa.
Ora pensava al peccato mortale.
A quanto fosse un gioco, da bambini,
e a quanto fosse imprudente ma seducente adesso, grazie a quella donna.
Si trattava comunque di qualcosa di piacevole,
al contrario di quello che gli dicevano proprio quelli che poi l’hanno condannato.
E si trattava comunque di stare da una parte o dall’altra.
Il bianco e il nero.
Lui era di certo il bianco.
Il nero era lei.
Nero come la notte in cui l’aveva incontrata,
nero come i suoi occhi e i suoi capelli,
nero come il suo cuore,
che faceva sanguinare quello degli altri.
Ma di rosso...

06 febbraio 2008

Satan's Pilgrims



Essere a Napoli e camminare per strada una sera come mille altre.
Qualche carta da 50 euro cade dalla borsetta fighetta di una mia amica ricca.
Non ce ne accorgiamo.
Dopo un pò una Vespa con su due ragazzi ci segue e ci suona il clacson.
Noi pensiamo: "i soliti provoloni".
E invece quei due ci rincorrono per ridarci i soldi che hanno visto cadere dietro di noi.
Pazzesco. Anche questa sa essere Napoli.
La Napoli di cui non si parla nei telegiornali, anzi.
La Napoli che per fortuna mi piace.

E se vi capita scaricatevi "The Godfather" dei Satan's Pilgrims.
Sentita al "Micca Club".
Questa invece è la Roma che mi piace.