27 aprile 2009

galera


Quando te li trovi lì davanti, hai un sussulto in fondo al cuore. E’ di compassione.
Ti volti. Dai loro le spalle. Guardi la parete bianco sporco con le impronte di diverse scarpe che vi sono state appoggiate nel tempo. C’è anche la tua.
Tua madre piange. Si rivolge ad uno dei poliziotti.
- Ve lo giuro. Era così carino, una volta. Dovevate vederlo, era un bambino così dolce ed educato. E’ la scuola che me lo ha rovinato. Ultimamente sta con certi compagni d’universtà… certa gentaccia brutta!
Il poliziotto ti domanda:
- Perché ti sei messo a stare con quel tipo di gente?
- Perché la “mia“ gente non mi piace.
- Cos’ha quella in più della “tua”?
- Ha meno. Ma è proprio per questo che è meglio.
Tuo padre non ti guarda.
Tu taci e tieni le mani in tasca. Lì dentro, ti dimentichi che non dovresti.