28 luglio 2007

... causa fuit



"HABITAT" scritto con luce illumina l'orizzonte.
Che per me è l'Eur.
Ad un certo orario si spegne


e regna sovrano solo S.Paolo.
Il gruvierone luce non ne fa mai, come è giusto che sia.
E'il Colosseo dei poveri.
Un remake del Colosseo per fascisti.
La libreria più vicina sta a 500 metri.
Io vedo in bianco e nero.
Leggo in bianco e nero.
Scrivo in bianco e nero.
Come dice mio padre, che è fotografo:
" Il bianco e nero evidenzia maggiormente i personaggi"
Per questo i ritratti ti commuovono di più quando non sono a colori.
E io prediligo i ritratti.
Scrivo ritratti.

"Quicquid ero, dicam: Cynthia causa fuit"
"Le elegie", Properzio.

26 luglio 2007

al di sotto dei comignoli



Di notte scricchiola il legno delle vecchie finestre
al piano di sopra si sentono passi strascicati
come se ci fosse chi sta male.
Ma sei solo tu a stare male, qui.
Il caldo già di suo inquieta il sonno.
Tubature anni '50 gocciolano sul pavimento.
Polansky ti aveva avvertito:
mai fidarsi dei vicini.
Bisognerebbe spiare dentro le finestre prima di trasferirsi.
Quando lo si fa, di solito è troppo tardi.
Ti sei già pentito?
Eh, già... purtroppo per te,
abitiamo nello stesso palazzo, ah ah...
e poi, sì, quella che stai udendo è proprio la musica di Philippe Sarde...

24 luglio 2007

Zazie sur le trans



Forse è stato un caso, una coincidenza
che fosse lì davanti al portone e che decidesse di entrare proprio mentre rientravi tu.
Ti sei convinto/a non gli importasse proprio nulla di te,
non nel senso in cui avresti voluto, almeno.
Per nascondere l’espressione amara che ti ha colto hai abbassato lo sguardo sull’orologino da polso che era di tua nonna paterna,
l’unico oggetto prezioso rubato in casa dei tuoi genitori che non hai mai voluto vendere.
Era mezzanotte e mezzo e ti sei sentito/a una Cenerentola mancata per un soffio.
Mentre l’ascensore vi inghiottiva sei rimasto/a inebetito/a
con quella sigaretta tra le dita smaltate di rosso
e hai pensato "forse sono un po’ demodè,
le ragazze moderne non mettono lo smalto così".
A te sembra molto femminile ma hai una concezione un po’ troppo classica del femminile,
forse perché il tuo ideale di donna è Greta Garbo,
mentre siamo negli anni di Guynet Paltrow.

23 luglio 2007

indovina chi vi ...nce



Lorenza Indovina
ha vinto il premio come miglior attrice
per l'interpretazione del mio film "Il segreto di Rahil"
al festival Maremetraggio di Trieste.
Brava Lorenza! good girl...

13 luglio 2007

tattoo


"Ci vuole tatto a fare i tattoo", dicono.
Per me no, vanno fatti quando te la senti, d'istinto.
Lasciano il loro segno indelebile, per sempre.
E allora? cosa non lo lascia su di noi?
Mica sarà uno scarabocchio a incidere...
non fanno più danni certi ricordi, anche se non più visibili e toccabili?
E' la vita a lasciare il suo segno indelebile giorno dopo giorno,
nel bene e nel male, altro che tatuaggi.
E come andare a cercare un ago nel pagliaio e dare la colpa all'ago e non al pagliaio se non lo si trova...

Dicono: "e se poi mi pento?"
Di cosa? di essere? di essere stati se stessi?
Il tatuaggio va fatto e va dimenticato. Solo allora è degno di chiamarsi tale.
Si faccia più attenzione al "dentro di noi", piuttosto.
L'abuso e l'uso "fatto in un certo modo" dell'esteriorità dovrebbe servire proprio ad esorcizzare l'esteriorità stessa, per darle meno importanza.

Dicono: "e poi quando sono vecchio, tra le rughe e la trippa il tatuaggio farà schifo"
Non so, ma temo che quando si è vecchi non si sta a ritenere di fare schifo e penso i problemi siano altri...
Chiediamolo ai tedeschi settantenni con le spalle, le schiene e i bicipiti "marchiati".
Chiediamogli a cosa pensano la sera, prima di chiudere gli occhi.
Se pensano ai loro tatuaggi tra la pelle raggrinzita o a qualcos'altro.

Io sulla spalla destra ho quel disegno preso dall' album del 1993 dei Big Chief, un gruppo che nemmeno esiste più da anni.
Tre cani che si ingoiano all'infinito.
Ce lo facemmo 12 anni fa, io e un caro amico di San Felice sul Panaro, insieme, uguale.
Il tatuaggio può essere anche questo: un patto d'amicizia, firmato con un pò meno sangue e un pò più d' inchiostro.

L'inchiostro è parte di me. Dentro e fuori.
Come scrivermi e scrivere, altrimenti?