07 gennaio 2007



Invece Alice sta lì rinchiusa nel suo invidiabilissimo bozzolo di incantesimi mattutini.
Il pavimento liscio e freddo è il suo compagno di giochi.
La sua pelle si sbuccia ed esce la sua vera indole.
E' fatta come un uovo.
Lo spessore esterno più duro che le è sempre servito per proteggersi dagli urti si incrina.
Ne esce l'albume che è quello che gli altri hanno sempre voluto lei fosse.
Trasparente lascia intravedere la sua anima vera, il tuorlo, arancione come le tende della sua stanza.
Le parti di cui è composta sono tutte talmente viscose che sono in grado di sfuggire a qualsiasi tatto.
Pensa all’uomo sconosciuto, alle sue labbra che non l'hanno voluta del tutto.
Alle sue parole.
"Siamo quel che siamo. "
E’ vero ma è così difficile ammetterlo.
Il ciglio del materasso le ha accarezzato le gambe che lui le ha solo sfiorato.
E’ a lui che pensa quando bacia quel pavimento imperfetto.
E’ all’età della sua purezza che pensa quando la sua lingua tramuta la polvere nel sapore delle giornate di pioggia.
E' fortunata perché ha scelto di viversela come le pare questa giornata.