
Sto scrivendo un trattamento per un film tratto dal libro "Short Dog" di Dan Fante.
Ho conosciuto Dan, sette anni fa, ad un festival. Lo intervistai sul rapporto umano e artistico con suo padre, il grande scrittore americano John Fante.
E' nata tra noi un'amicizia che si mantiene nel tempo anche grazie ad una fitta corrispondenza via mail tra Roma e Santa Monica, dove lui vive.
Ho parlato a lui di questo mio interesse al libro che narra di un tassita di Los Angeles e ho avuto il suo consenso e l'ipotesi di collaborazione ad un'eventuale sceneggiatura.
Io ora stendo un trattamento e poi mi metterò a bussare alla porta di qualche produttore.
Sono passati due anni dal mio precedente film e comincio a sentire la necessità espressiva di girarne un altro.
Urgenze artistiche, dettate da una passione viscerale nei confronti di storie e personaggi veri dal cuore a spigoli.
Gli stessi personaggi di cui narrerò nel mio prossimo romanzo, che è in dirittura d'arrivo nella stesura.
E poi cinema, cinema, cinema...