28 luglio 2006


Ogni tanto lo vedono passare.
Lavora serio del suo lavoro di tassista. Sovrappensiero.
In città. Di notte.
Chiede di fare il turno notturno, Alberto.
Sembra voglia vivere solo di buio.
Quando la maggior parte della gente dorme nei loro letti, nelle loro case.
Nello loro notti. Appagate, di gente che vive la quotidianità diurna.
Quotidianità che sono diverse dalle sue.
Quando le strade sono semivuote.
Quando si respira una Bologna diversa.
Più vera, con dentro la vita vera, quella vissuta da pochissimi.
E dentro il suo taxi vive la vita vera dei rari.
Perchè la sua, senza Ester, vita non è più.