11 novembre 2007



"Quando si accascia il fumo esce fuori che è una meraviglia,
sembra un tubo rotto.
Un tiro, la gola che brucia, la sabbia negli occhi,
le mani contratte, ora inermi.
Giusto il tempo di un respiro,
l’attimo in cui è sembrato di inspirare tutta l’aria del mondo,
e tuttavia un niente impossibile da trattenere.
Il passaggio di sangue dal cuore ai polmoni dai polmoni al cuore,
la contrazione e il rilassamento di atri e ventricoli, le sinapsi che frizzano da un neurone all'altro: frazioni di secondo.
Un niente, dunque;
un niente con un sacco di roba dentro, per chi ha voglia di vedere."

Non è roba mia, è roba d'Alice.
Io lo specchio oggi non lo guardo proprio.
C'è chi c'è morto, di fumo.

Oggi compie gli anni un amico a cui non ho più voglia di fare gli auguri.
Lui mi fece poggiare la testa sul tavolo:
alla fine lo spazio finiva, finiva l’ossigeno,
il sangue, le vene, le gonne corte.
Domani, sarà l’affanno inutile della gente in coda alle poste,
la cosa più importante della mia giornata.
E' proprio vero: domani è sempre un altro giorno.