05 maggio 2011

Esce... ed è come partorire gemelle, che però non sono come quelle del libro...


Ed eccolo il 27 maggio, sempre meno come un miraggio e sempre più come un giorno vero in carne ed ossa prende forma.
Sarà un venerdì quasi d'estate, con la gente che esce e va ai chioschi di gelato e organizza d'andare alle spiagge, la domenica.
Per tutti sarà un venerdì come tanti altri, per me no.
Partorirò sta nuova creatura, a cui voglio già bene, anche se ancora non ha visto la luce, ma l'ho vista io sterminate volte all'ecografia....
C'è voluto tanto, troppo, per fare questo secondo figlio.
Che nel frattempo se ne sarebbero fatti due.
Ma mia nonna, che ne ha fatti nove, e diceva che era facile, come faceva a parlare così?
Le donne d'altri tempi erano davvero di tempra tosta.
Io ho sempre preso mia nonna come donna esemplare. Lei che era della stessa terra di Alfonsina Strada, donna temeraria, in quel mondo solitamente per uomini.
Mi auguro solo che a questo bambino qualcuno voglia bene, che sia schiaffegiato, sì, all'uscita, come si fa con tutti, ma che poi possa respirare, piangere e infine alzarsi in piedi e camminare con gambe sue.
E io rimango qui, donna da gravidanze cinematografiche, aspettando di concepire il prossimo... perchè sì, come mia nonna, vorrei tanti figli...